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L’ALTRA POLITICA

Lo Schiavo: «Sull’autonomia differenziata Occhiuto farà gli interessi dei calabresi o il leader di Forza Italia?»

Il consigliere regionale ospite del nostro talk. «I nostri figli devono poter godere delle stesse opportunità e diritti dei bimbi lombardi»

Pubblicato il: 24/11/2022 – 9:22
Lo Schiavo: «Sull’autonomia differenziata Occhiuto farà gli interessi dei calabresi o il leader di Forza Italia?»

LAMEZIA TERME Cronaca e attualità politica, al centro del talk “L’altra Politica”, in onda su L’altro Corriere Tv. Ospite negli studi di Lamezia Terme e di Ugo Floro, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo. Partendo proprio dalla cronaca di queste ore, il maltempo che ha sferzato e piegato la costa tirrenica calabrese e finendo con le considerazioni sul reddito di cittadinanza, con in mezzo tutto il ventaglio dei temi regionali, Lo Schiavo invita a non sprecare quei fondi europei destinati a proteggere e tutelare le coste calabresi.

«Proteggiamo il nostro patrimonio: le nostre spiagge»

«I disagi e gli ingenti danni provocati dalle ultime precipitazioni temporalesche meritano un intervento concreto. Per questo auspico che la Regione chieda al governo nazionale lo stato di calamità naturale. Il maltempo non è prevedibile – sostiene il consigliere regionale – ma l’uomo c’entra sempre come c’entra la politica, perché alcuni fenomeni si possono prevedere. Non si può vivere in una eterna fase emergenziale. Abbiamo avuto la possibilità di investire fondi europei per contrastare l’erosione a difesa delle nostre coste, che rappresentano un patrimonio che ci contraddistingue nel mondo. E se penso che non siamo riusciti a farlo, la politica allora credo debba fermarsi e ragionare, capire perché alcune questioni non si gestiscono con la prevenzione ma con l’emergenza».
«Ho presentato un’interrogazione consiliare sull’erosione costiera perché la ritengo una priorità. Le coste perdono metri ogni anno e non possiamo presentare progetti che vengono cantierati dopo tanto tempo, perché nel frattempo lo scenario costiero muta. Per questo siamo sempre in ritardo nella messa in opera degli interventi. Il maltempo non è colpa di nessuno, non mi interessa fare demagogia, ma la Calabria deve muoversi in anticipo rispetto a quel fenomeno ciclico che sono i disastri naturali. I 32 milioni destinati all’erosione costiera stanno giacendo da qualche parte e li perderemo, abbiamo un livello di spesa pari al 50% e l’impegno di spesa al 70%».
«Ho visto le immagini delle nostre coste flagellate dalle mareggiate – insiste – e non possiamo più permetterci di perdere per strada un solo euro. La colpa non è di Occhiuto e della maggioranza, li invito però a non esaltarsi per i tre miliardi ma a capire come invertire il trend e quali siano le azioni concrete da attuare per non far fallire questa programmazione come quelle precedenti».

«Opposizione poco coesa»

Lo Schiavo a seguire traccia anche un primissimo bilancio dopo i primi tredici mesi di legislatura. «L’opposizione – dice – è partita divisa, frammentata dai diversi blocchi ed ha stentato a trovare un minimo denominatore comune. Quando abbiamo dimostrato unità su alcune vertenze come il consigliere supplente abbiaottenuto risultati».

«Consigliere supplente non con vince nel metodo e nel merito: figura ibrida nelle mani del governatore»

Unità di intenti dimostrata nel contrastare quel «tentativo del blitz di mettere in campo una riforma (il consigliere supplente, ndr) che non riguarda la vita dei calabresi, e così quella proposta è naufragata. Un risultato – precisa Lo Schiavo – centrato dalle opposizioni e dalla frangia di opposizioni interna al centrodestra. Le obiezioni, tra l’altro, sono state tante. Promuovere una cosa del genere in questo particolare momento di crisi economica e sociale con urgenza, senza farla passare dalle commissioni, una riforma per soli addetti ai lavori sull’incompatibilità tra le figure di assessore e consigliere regionale, avrebbe segnato davvero la lontananza dai bisogni reali dei cittadini. Quella proposta non ha convinto nel merito e nel metodo: il consigliere supplente non separa il legislativo dall’esecutivo, crea un ibrido che dipende dalle sorti del presidente della Regione. È una figura debole con la duplicazione di postazioni. I miei dubbi costituzionali vertono sulla libertà di mandato del consigliere supplente perché figura temporanea che può rimanere in carica solo se il presidente della giunta lo vuole. Credo che la riforma non sarà approvata».

«Autonomia differenziata: Occhiuto farà gli interessi dei calabresi o il leader di Forza Italia?»

Tra i temi di attualità politica, non poteva mancare la riforma sul regionalismo e l’autonomia differenziata. «Se vogliamo riscrivere le regole istituzionali e democratiche, nessuno si può sottrarre. Lo statuto della Regione ha necessità di una revisione, ma le regole devono essere riposizionate all’interno di un discorso complessivo sul regionalismo italiano. L’autonomia differenziata bussa alle porte, alcune Regioni del Paese come Lombardia, Emilia Romagna, chiedono maggiori funzioni e vogliono che si attui un articolo della Costituzione che quelle funzioni le giustifica, ma ulteriori margini di autonomia condurranno alla richiesta di maggiori risorse. Quelle Regioni – sottolinea Lo Schiavo – chiederanno di trattenere i loro residui fiscali, ma se la Lombardia, domani, iniziasse a trattenere sul suo territorio il gettito fiscale inizierebbe a venir meno il principio di solidarietà nazionale, e si inizierà a sottrarre un altro principio, quello della tenuta nazionale. Sull’argomento, come forze di opposizioni siamo partiti male, ma adesso, dopo le Politiche, bisognerebbe fare un bagno d’umiltà perché la destra governa Regione e Paese e noi siamo ai minimi termini. L’autonomia differenziata è il primo banco di prova su cui le varie forze del consiglio possono trovare una sintesi e inviare unitariamente un messaggio al governatore affinché si opponga ad autonomie differenziate prima che vengano garantiti i diritti costituzionali, i lep e la perequazione. Al Occhiuto dovremo chiedere quale ruolo assumerà: quello di attore politico o di governatore della Calabria che tutela prima gli interessi dei calabresi? Su questo dobbiamo incalzare e mettere alla prova il presidente. Proporrei una mozione con la quale blindare tutti insieme alcuni principi inderogabili: no all’autonomia regionale differenziata se prima non si realizzano i lep, la perequazione, se prima non si stabilisce che su alcune questioni non ci possono essere sistemi regionali differenti. Non vorrei che su Occhiuto ricadano alcune pressioni politiche nazionali per rompere il fronte dei governatori del sud. Campania, Puglia, Sicilia, hanno assunto posizioni precise. Ma la questione meridionale esiste. Che i miei figli non possano avere le stesse opportunità, godere degli stessi diritti, della stessa scuola, della stessa sanità di un bimbo lombardo è un dato di fatto».

«Dati inquietanti sulle speranze di vita dei bambini calabresi»

Il tema autonomia differenziata è strettamente correlato al dato rilanciato nei giorni scorsi da Save the Children. «Sono dati veramente inquietanti – ammette il consigliere regionale di opposizione – che cristallizzano ciò che percepiamo quotidianamente. Il problema dei calabresi è quello di vedere riconosciuti i nostri diritti, secondo i quali anche a queste latitudini deve essere erogata una sanità che funzioni e che se si verifica un’emergenza non si sia costretti ai viaggi della speranza con la discriminante su censo e reddito. Immaginiamo tanti sistemi scolastici regionali con l’autonomia differenziata ed insegnanti pagati in base alle risorse regionali. Se oggi i medici non vogliono venire a lavorare in Calabria, continuiamo a immaginare quel sistema scolastico in cui le  regioni più ricche investono e possono permettersi di pagare di più gli insegnati, rispetto alla Calabria: andremo incontro ad aberrazioni e ingiustizie che questo Paese non può permettersi».

«Nuovo ospedale di Vibo? Sono pessimista».

Sul nascente nuovo ospedale di Vibo Valentia, aggiunge Antonio Lo Schiavo «abbiamo dibattuto col governatore che annunciava l’inizio dei lavori. Rispetto a quell’entusiasmo evidenzio il pessimismo della mia comunità, dei vibonesi. Dopo vent’anni di “prime pietre” non si è mai fatto nulla. Come posso dire ai miei concittadini che la musica è cambiata? Se in questo lasso di tempo, nonostante le risorse a disposizione, siamo riusciti a realizzare solo le opere complementari, come posso dire che in due anni costruiremo una struttura ospedaliera tutta nuova? Io lo spero ma non accetto più alibi. Il dato odierno è che il nuovo ospedale non è stato realizzato e quello vecchio è fatiscente. Il sindaco sarà anche ottimista ma io nutro dei dubbi. Il diritto alla salute a queste latitudini non è garantito. Occhiuto ha coraggio, ci ha messo la faccia, ha poteri che nessun altro governatore ha mai avuto, ha vinto le elezioni e vanta una filiera istituzionale; non pretendo che le cose cambino da domani ma si è esposto e noi come cittadini e opposizione vigliamo vedere i risultati».

«Mettiamo insieme l’universo progressista»

Accantonate le elezioni politiche è tempo di ripartire. Non prima di un “mea culpa”. «Ho tentato e sto tentando di mettere insieme mondi che inevitabilmente devono camminare insieme: Pd, M5S, tutto quel mondo di sinistra che non vota più composto da volontariato, associazionismo, movimentismo, estrema sinistra, deve ritrovarsi in una piattaforma politica che rappresenti un’alternativa al governo della Regione e del Paese. Da solo non ne ho le forze, posso lanciare stimoli come quello di Vibo in cui, nei giorni scorsi, abbiamo messo insieme attorno ad un tavolo Pd, cinque stelle, università, associazionismo, movimenti civici. Abbiamo capito quali sono stati i nostri limiti: ci siamo ritirati dalla società civile, delegando alla destra le grandi questioni sociali. I problemi li hanno rappresentati altri. Ed allora, partiamo dalla Calabria. Se ci rinchiudiamo nei recinti pensando di essere autosufficienti, i risultati poi saranno quelli che abbiamo ottenuto».

«La sinistra non può dimenticare gli ultimi»

Un progetto il cui anello di congiunzione potrebbe essere il reddito di cittadinanza. «Delle misure di contrasto alla povertà, di aiuto a chi non può farcela, devono esistere. La sinistra non può dimenticare gli ultimi. Il reddito di cittadinanza, per quanto potrà essere riformato, come misura universale contro la povertà è una questione che la sinistra non può accantonare. Tagliarlo – conclude Lo Schiavo – significa ampliare le fratture sociali». (redazione@corrierecal.it)

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