CATANZARO Assolti perché il fatto non sussiste. Con questa formula piena il gup di Catanzaro, Luca Bonifacio, ha prosciolto da tutte le accuse i dirigenti del Corap Pasquale Filella, Francesco Rechichi e Filippo Valotta insieme all’allora Commissario Rosaria Guzzo. È stata così accolta la richiesta assoluzione pervenuta da tutte le parti e finanche dalla stessa Procura. I quattro dirigenti erano accusati di peculato perché, secondo quanto emerso nell’inchiesta della Procura della repubblica di Catanzaro, avrebbero percepito cospicue somme dal Consorzio. L’inchiesta era partita a seguito della denuncia del revisore unico del’Ente che aveva riscontrato alcune irregolarità nella retribuzione erogata dal Consorzio in favore dei dirigenti.
Il pubblico ministero in udienza ha immediatamente evidenziato l’infondatezza della notizia di reato e la legittimità delle somme stipendiali erogate dall’Ente. Già il Tribunale del Riesame aveva emesso decisioni favorevoli in favore dei tre dirigenti. Oggi si chiude definitivamente una vicenda giudiziaria senza necessità di ricorrere ad alcun processo perché il fatto non sussiste.
Soddisfatti i difensori del dirigente Filella, gli avvocati Emma Eboli e Cesare Badolato, che hanno visto accolte le loro tesi difensive «evidenziando – è detto in una nota – le insussistenza delle accuse dei denuncianti e hanno avuto modo di vedere riconosciuta la piena innocenza del loro assistito».
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