COSENZA L’iniziativa è delle consigliere comunali di Palazzo dei Bruzi che hanno promosso la seduta aperta del civico consesso per sensibilizzare l’opinione pubblica ed aprire un importante e significativo momento di riflessione sui femminicidi – una vera e propria strage che conosce purtroppo una parabola in continua ascesa – ma anche su tutte le altre forme di violenza, maltrattamento e discriminazione che hanno come vittime le donne, al fine di creare le condizioni per una energica azione di contrasto volta al superamento di ogni forma di pregiudizio e con lo specifico obiettivo di educare le nuove generazioni alla cultura del rispetto. A Cosenza, questa mattina, Consiglio Comunale aperto alla presenza di giovani studenti, istituzioni, associazioni. Presenta anche la Camera Penale di Cosenza. L’iniziativa di tutte le consigliere comunali di Palazzo dei Bruzi (Antonietta Cozza, Caterina Savastano, Alessandra Bresciani, Chiara Penna, Daniela Puzzo, Ivana Lucanto, Assunta Mascaro, Concetta De Paola e Bianca Rende) è stata accolta con soddisfazione sia dal sindaco Franz Caruso e dal presidente del Consiglio Giuseppe Mazzuca che ha subito convocato la seduta.
«Il seme del rispetto – ha sostenuto Franz Caruso – va sparso a partire dall’età scolare ed è stato importante l’invito che come Amministrazione comunale e come Consiglio comunale è stato rivolto a tutte le scuole della città, affinché loro delegazioni, di studenti e docenti, partecipino alle iniziative che sono state organizzate di concerto anche con la Questura di Cosenza». «Se non cambiamo il paradigma dell’educazione fin dall’infanzia non risolveremo mai il problema – dice la consigliere Antonietta Cozza – educhiamo i nostri figli a farsi valere per i loro diritti». «Il femminicidio, da un punto di vista sociologico e criminologico, comporta l’annientamento della donna in quanto tale, tutti quei comportamenti che tendono ad escludere la donna dal contesto sociale non riconoscendole i diritti come avviene per gli uomini. Ecco perché – sottolinea la consigliera Chiara Penna – bisogna considerare una moltitudine di aspetti prima di parlare di femminicidio».
x
x