CATANZARO Il progetto di assorbire in Calabria Verde il precariato storico segna un importante passo avanti: è quanto è emerso al termine di un incontro tra la Regione e i sindacati. A riferirlo le organizzazioni sindacali. “C’era aria di un cauto ottimismo . scrivono i sindacati – al termine della riunione tra la vicepresidente ed assessore al Lavoro Princi, l’assessore all’Agricoltura Gallo e le delegazioni sindacali di Cgil e Nidil-Cgil, Cisl e Felsa-Cisl, Uil e Uiltemp-Uil, rappresentate al tavolo da Gigi Veraldi, Ivan Ferraro, Enzo Musolino e Luca Muzzopappa, per discutere del superamento del precariato storico calabrese. Sono circa un migliaio di lavoratori che ancora operano a sussidio in molti enti calabresi, facenti parte delle leggi regionali 15, 31 e 40, con una grande presenza soprattutto nelle zone montane, dalla Sila al Parco del Pollino, ed in minor numero in altri enti pubblici e privati. L’incontro richiesto dalle organizzazioni sindacali voleva affrontare le difficoltà se non l’impossibilità per molti enti ospitanti di poter procedere alle contrattualizzazioni atteso che la normativa vigente pongono limiti giuridici e finanziari all’assunzione del personale. Il problema economico era stato affrontato dalle organizzazioni sindacali già nel primo incontro con il presidente Occhiuto e l’assessore Princi nel dicembre del 2021 portando alla definizione di una legge approvata dal Consiglio regionale che finalmente storicizza le risorse, consentendo agli enti di poter fare affidamento sul un contributo finanziario di circa 11.157 euro per ogni lavoratore fino al pensionamento. Acquisito questo risultato, gli stessi sindacati avevano incontrato gli amministratori dei vari enti per capire quali spazi effettivi ci fossero nelle dotazioni organiche, ben sapendo che i numeri sono un obbiettivo ostacolo. I tre sindacati, da tempo, avevano immaginato la possibilità che un ente sub-regionale quale Calabria Verde, a parità di mansioni ma con maggiori capacità assunzionali, potesse dunque assorbire questi lavoratori, con l’ulteriore vantaggio di mantenere, attraverso il meccanismo della previdenza di settore, quasi inalterati i livelli retributivi odierni. Da qui – aggiungono Cgil, Cisl e Uil – l’importanza dell’incontro con i due assessorati interessati del Lavoro e dell’Agricoltura, ed aver avuto sia dalla vice-presidente Princi che dall’assessore Gallo una valutazione positiva della proposta e l’indirizzo politico ai rispettivi dipartimenti di approfondire a stretto giro la fattibilità tecnica. Azienda Calabria Verde ha già previsto, per i prossimi anni, un rafforzamento del proprio organico e, accanto a quello già previsto, si potrebbe prevedere una modalità stralcio per l’assorbimento dei lavoratori precari già formati che su base volontaria aderirebbero e con risorse storicizzate che non peserebbero sulle economie di bilancio presenti e future dell’Azienda e non sarebbe ostativo del futuro reclutamento preventivato dal fabbisogno aziendale per fare fronte e migliorare le proprie attività. Nel frattempo con la contrattualizzazione dei detti precari si avvierebbe un percorso che da subito consentirebbe di assolvere gli importanti compiti di Calabria Verde in termini di salvaguardia, cura del territorio e contro il dissesto idrogeologico”. Per i sindacati “il superamento del precariato, nelle intenzioni dei due assessori e delle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, qualificherebbe l’azione concertativa nel ridare dignità a circa 1000 calabresi che da tempo chiedono stabilità e serenità lavorativa, economica e sociale”.
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