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Detenuto pestato, «siamo al naufragio totale del sistema»

De Fazio (Uilpa): «Ormai non si tratta di eventi isolati o mele marce. Il ministro Nordio apra un confronto con sindacati e operatori»

Pubblicato il: 28/11/2022 – 15:00
Detenuto pestato, «siamo al naufragio totale del sistema»

REGGIO CALABRIA «Con quella di Reggio Calabria sono tre, in poco più di tre settimane, le inchieste in tutto il Paese a carico di appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria indagati e sottoposti a misure cautelari con la pesantissima accusa di tortura nei confronti di detenuti. Indagini che si sommano a molte altre sul territorio nazionale, a cominciare da quelle ormai nella fase processuale di Santa Maria Capua Vetere». Lo afferma, in una nota, Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria. «Ferma restando la presunzione d’innocenza e sperando che gli indagati possano dimostrare la totale correttezza del loro operato – aggiunge De Fazio – i casi, che deflagrano con cadenza ormai settimanale, non fanno altro che confermare il naufragio totale del sistema penitenziario, non potendosi certo parlare di eventi isolati o di mele marce nel tentativo di declinare le oggettive responsabilità della politica per anni di malgoverno e abbandono. A questo punto ammonta a qualche centinaio il numero degli agenti sospesi dal servizio con infamanti accuse, con ulteriori problemi per l’operatività, in un circolo vizioso che già vede la mancanza di ben 18 mila donne e uomini agli organici del Corpo. E tutto questo mentre il Governo, con la manovra di bilancio, pensa a ulteriori tagli al personale. Per noi si sta oltrepassando l’assurdo».
«Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio – dice ancora il segretario dell’Uilpa – apra subito un confronto permanente con le organizzazioni sindacali rappresentative degli operatori del Corpo di polizia penitenziaria per discutere compiutamente, al di là degli slogan da campagna elettorale a cui ancora talvolta si assiste, di riforme, riorganizzazione, risorse umane, equipaggiamenti, strumentazioni, tecnologie e molto altro. In caso contrario il senso di responsabilità che ci pervade, ma che non sembra albergare in coloro che promuovono scelte contrarie all’efficientamento penitenziario, ci indurrà inevitabilmente e nostro malgrado all’adozione di più forti e incisive iniziative di sensibilizzazione».

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