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Giunta regionale, dal “verminaio” della Lega spunta (finalmente) il nome dell’assessore

Staine sostituirà la neo senatrice Minasi. A decidere Salvini, che commissaria un Carroccio calabrese sempre più lacerato

Pubblicato il: 28/11/2022 – 21:12
Giunta regionale, dal “verminaio” della Lega spunta (finalmente) il nome dell’assessore

Un travaglio lungo almeno un mese e un parto per nulla indolore. Dopo un’attesa spasmodica che ha fatto innervosire parecchio anche il governatore Roberto Occhiuto, e al fondo di una guerra interna senza esclusione di colpi e con dinamiche quasi tribali, arriva il nome dell’assessore regionale in quota Lega: si tratta di Emma Staine. A deciderlo ovviamente il leader del Carroccio Matteo Salvini, che come al solito, quando si tratta di fare scelte per il Carroccio calabrese, è costretto a vestire nel senso quasi letterale del termine i panni del Capitano, o dello sceriffo o del commissario, sconfessando una dirigenza regionale inconcludente e rissosa. Inconcludente e rissosa al punto tale da dividersi manco fosse il Pd, e da produrre una riunione – quella di sabato scorso – lunga 4 ore al termine della quale non è stato raggiunto nemmeno uno straccio d’accordo. È dovuto intervenire per l’ennesima volta Salvini per tirare tutti d’impaccio e proporre il nome dell’assessore donna che sostituirà in Giunta la neo senatrice Minasi. Un nome che – dicono i bene informati – sarebbe espressione soprattutto di un’area della Lega calabrese, ma in realtà alla fine in questa “guerra” di tutti contro tutti hanno perso i “colonnelli” di Salvini sul territorio, rivelando un partito balcanizzato a livelli parossistici. Quasi per dispetto, le varie componenti hanno fatto a gara per sponsorizzare nomi diversi e nel contrapporli a quelli delle altre componenti. E così si dice che l’asse tra il deputato Domenico Furgiuele, il commissario Giacomo Saccomanno e il consigliere regionale Pietro Raso avrebbe puntato sulla coriglianese Grazia Carmela Maria Iannini, già candidata alle Politiche; la neo parlamentare Simona Loizzo avrebbe puntato sull’ex assessore rendesse Ida Bozzo, sulla dirigente Marika Reale e (ultimo boatos) sul sindaco di Cariati, Filomena Greco. A sua volta il consigliere regionale Giuseppe Gelardi avrebbe puntato sulla reggina già candidata alle Regionali Caterina Capponi; la stessa Minasi avrebbe puntato sulla dirigente di Fincalabra Emma Staine. Quanto a Filippo Mancuso, il presidente del Consiglio regionale che per la verità sembra parlare più con Forza Italia e Fratelli d’Italia che con la Lega, si dice che a sua volta avrebbe puntato su un profilo del territorio di riferimento personale, Catanzaro e l’area centrale. Insomma, una Babele, o forse un “verminaio”: è questa in effetti l’immagine che più plasticamente rende l’idea del campo di battaglia che è diventata la Lega in Calabria. Salvini ha sbrogliato questa partita ma le faide interne restano sul tappeto, pronte a riaccendersi alla minima occasione. Una di queste potrebbe arrivare a breve: la scelta del nuovo capogruppo alla Regione in luogo di Simona Loizzo, che sarà surrogata a Palazzo Campanella dal rientrante Pietro Molinaro. Gelardi è dato in pole ma nel Carroccio ormai tutto può succedere. (redazione@corrierecal.it)

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