COSENZA «Mi avete invitato perché probabilmente volevate qualcuno che non dica delle cose politicamente corrette». Al procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, sono affidate le conclusioni dell’incontro dedicato al 18esimo rapporto sull’economia in provincia di Cosenza, realizzato dall’Istituto Demoskopika per conto della Banca di Credito Cooperativo Mediocrati.
L’analisi di Gratteri tocca tutti gli argomenti trattati dai relatori e il taglio del procuratore è decisamente duro soprattutto quando si parla di burocrazia e limiti nell’azione delle Pa. «Nel 2010 qualcuno ha bloccato le assunzioni nella Pa e non ho capito perché. La “Sabatini” è stata un disastro, ha dato la libertà al sindaco di scegliere tecnici e segretari comunali e se il mafioso ha concorso all’elezione del primo cittadino sicuramente avrà giocato un ruolo importante anche alla scelta del segretario comunale», sostiene Gratteri. Che aggiunge: «La cosa più urgente è il potenziamento delle Prefetture, sono gravate da compiti difficili, come quello relativo allo scioglimento dei comuni e non hanno personale. Occorre dare maggiore potere ai commissari prefettizi – aggiunge – non si possono recarsi solo due volte a settimane in un comune sciolto per ‘ndrangheta. Devono avere potere e soldi per realizzare le opere rimaste ferme in un cassetto».
Altro tema rovente affrontato dal procuratore è quello relativo alla sanità. «La sanità privata funziona meglio perché gode di convenzioni», esordisce Gratteri che poi si sofferma sullo scarso appeal del settore in Calabria e sui bandi andati deserti con i giovani desiderosi di lavorare nelle regioni del Nord. «Bisognerebbe avere il coraggio di chiedere conto a chi ha deciso il numero chiuso nella facoltà di Medicina e non ha fatto programmazione. Oggi mancano medici e nessuno ha mai pensato di allargare le specializzazioni per esempio per reclutare i radiologi e anestesisti. Manca una vision», tuona il procuratore. Che poi si sofferma sull’accordo per l’arrivo in Calabria dei medici cubani voluto dal governatore Occhiuto. «Qualcuno grida allo scandalo perché in Calabria vengono medici da Cuba, ma i camici bianchi vanno dove c’è mercato, i giovani laureati calabresi vanno via. Chiediamoci il perché molti concorsi vanno deserti, chi è che consiglia a questi ragazzi di non partecipare?». La soluzione è una per Gratteri: «I servizi vanno pagati se si vuole qualità, il nostro know how è fuori regione e dobbiamo creare le condizioni per far tornare i professionisti migliori». Come? «Non offrendo loro contratti per uno o due anni, ma dando garanzie per un futuro certo».
Il procuratore, dopo una breve battuta sulla Riforma Cartabia, «va abrogata, maledetto Pnrr» si rivolge a Maurizio Nicolai, direttore generale del Dipartimento Programmazione presente al tavolo dei relatori. «Non dobbiamo parlare da spettatori del problema – dice Gratteri – lei è un attore protagonista». E il commento immediatamente successivo è lapidario: «In passato sono stati assunti in Regione autisti che oggi si ritrovano a fare i dirigenti e non possiamo lamentarci perché non siamo performanti. Iniziamo a fare qualche “mea culpa”».
«Quando assisto alle proteste dei lavoratori Lsu e Lpu mi chiedo se è possibile ancora oggi assumere con contratti a termine. La loro protesta è giusta. Finiamola con il sistema clientelare delle assunzioni e nominiamo le commissioni e procediamo con selezioni asettiche. La presenza di ammortizzatori sociali è sintomo di incapacità di programmazione. Abbiate il coraggio di fare scelte anche impopolari», continua Gratteri.
Chi ha la responsabilità delle sorti della Calabria, secondo Gratteri, deve essere necessariamente animato da coraggio e capacità nel dire no a coloro i quali sono portatori di certi interessi. «In Calabria non si conclude un’opera e non perché viviamo in una Regione di incompiute ma bensì perché ci sono progetti che toccano interessi privati e non accontentano tutti coloro che si siedono al tavolo». Gratteri richiama spesso al senso di responsabilità, come ad esempio quella in capo ai sindaci, e il procuratore ricorda una riunione in prefettura a Catanzaro aperta a tutti i primi cittadini ed andata semi deserta. «In quella occasione si parlava di aiuti Covid e reddito di cittadinanza, il 50% dei sindaci ha preferito non presentarsi e dunque non dedicare del tempo a discutere di programmazione».
Sul reddito di cittadinanza, il procuratore aveva suggerito una soluzione. «Ho consigliato ai sindaci di consegnare gli elenchi degli aventi diritto al reddito di cittadinanza alla finanza ed ai carabinieri per permettere loro di effettuare i necessari controlli. Ma alla mia proposta qualcuno ha risposto dicendo che volevo commissariare i Comuni», dice Gratteri che aggiunge: «Toglietevi dalla testa questa mania di persecuzione, studiate la nostra storia e abbiate il coraggio di dire il “Re è nudo”. Altrimenti farete il gioco della ‘ndrangheta e della massoneria deviata. Come emerso dal rapporto della Bcc Mediocrati redatto da Demoskopica, otto imprenditori su 10 non credono nella forza riformatrice del Pnrr e secondo il porcuratore di Catanzaro: «La fiducia è proporzionata alla debolezza della politica, non abbiamo rappresentanza tale da competere con il Nord».
Infine, Gratteri si sofferma su alcuni dei temi che rappresentano uno degli asset principali del Pnrr: le fonti energetiche e quelle idriche. «Tutti gli edifici pubblici, non soggetti a vincoli paesaggistici, dovrebbero avere installati i pannelli fotovoltaici». E sulla tutela della risorsa idrica, «bisognerebbe rifare e non riparare le condotte, costerebbe decisamente meno». Sui trasporti, «vedo sempre più spesso treni vuoti e bus pieni. Mi rivolgo alla Regione e penso si debba comprendere meglio quanto costi il trasporto su gomma e quello su rotaia». La chiosa è rivolta al sostegno alle imprese. «Accompagnare l’impresa è bello e utile, la banca che si rivolge ad una agenzia esterna dedicata alle imprese è una delle proposte più serie ascoltate oggi».
x
x