REGGIO CALABRIA Una manovra da circa 52 milioni destinati in gran parte a tutelare gli equilibri di bilancio rimpinguando i vari fondi emergenziali, ad affrontare spese obbligatorie, a coprire debiti pregressi, a sopperire all’aumento dei costi dell’energia. È l’assestamento del bilancio di previsione 2022-24 della Regione Calabria approvato oggi in Consiglio regionale.
È un assestamento essenzialmente tecnico, chiaramente “zavorrato” dalle endemiche difficoltà gestionali e condizionato dalla necessità di aumentare in via prudenziale le risorse da accantonare nei fondi rischi. «L’ammontare complessivo della manovra di assestamento per l’anno 2022 – scrive la Giunta Occhiuto nella relazione allegata al disegno di legge, illustrato in aula dal presidente della Commissione Bilancio Antonio Montuoro (FdI) – vale circa 52 milioni. Tale maggiore disponibilità deriva in parte da maggiori entrate (31,3 milioni) e in quota parte da riduzione di stanziamenti di spesa (-21). La manovra dell’entrata vale 31,3 milioni per il 2022, 7,9 milioni per il 2023, e 5,1 milioni per il 2024». Per quanto riguarda la spesa, la Giunta regionale specifica che «ai fini della manovra sono stati utilizzati, oltre alle maggiori entrare, risparmi di spesa». E quindi – riporta la relazione – «la scelta della Giunta è stata al momento quella di destinare tali risorse in via prioritaria alla tutela degli equilibri di bilancio, alla copertura di spese di carattere obbligatorio, alla copertura di debiti pregressi e infine, ma solo in via residuale, per implementare le dotazioni finanziarie necessarie a garantire il maggiore fabbisogno manifestatosi nel corso dell’anno in specifici settori. Più in dettaglio, la disponibilità delle risorse è stata destinata è: 1) per circa due terzi (65,2%) alla tutela degli equilibrio di bilancio, attraverso l’accantonamento al fondo crediti di oltre la metà delle maggiori entrate (16,9 milioni), l’implementazione del fondo necessario a garantire la copertura della spesa derivante da atti giudiziali di pignoramento per 8 milioni, l’ulteriore accantonamento di 5 milioni a fondo contenzioso, l’incremento per 206,985mila del fondo perdite delle società, la maggiore provvista di 4 milioni destinata al fondo per le spese obbligatorie al fine di fare fronte alle maggiori spese derivanti dall’aumento dei costi per l’energia. 2) Per il 25% circa a obbligazioni nei confronti di altre amministrazioni o per la circolarizzazione dei crediti/debiti nei confronti di enti o società. Una somma di euro 2,153 milioni è stata stanziata per far fronte a una pretesta vantata dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria in merito a presunti crediti relativi alla stabilizzazione di precarie Lsu-Lpu, il cui costo, a parere dell’amministrazione richiedente, dev’essere posto a carico della Regione. Una somma di complessivi 6,3 milioni è stata destinata alle regolazioni finanziarie con enti strumentali e società. 3) Per la parte restante (il 10% delle risorse disponibili complessive) al finanziamento di poste di bilancio ritenute necessarie (come quelle destinate al pronto intervento in caso di calamità naturali o nel settore della qualità dell’aria e delle aree protette), oppure insufficienti (quali quelle destinate alle indennità per emotrasfusi, al diritto allo studio o ai programmi di investimenti da realizzare da parte dei Comuni già previsti e non ancora avviati) o al finanziamento di attività da realizzare già programmate in passato dal Consiglio regionale ma non avviate per carenza di fondi». Nell’assestamento inoltre è previsto, attraverso un emendamento condiviso anche dalle opposizioni, un contributo straordinario di 1,9 milioni per affrontare le emergenze economiche e finanziarie determinate dalla crisi dei Consorzi di Bonifica. Previsto anche un milione per l’assorbimento del precariato storico in “Calabria Verde”.
Ad aprire il dibattito il vicepresidente della Regione Giusi Princi, che si è soffermata soprattutto sul fatto che con l’assestamento «abbiamo soddisfatto in particolare un impegno che avevamo assunto con Occhiuto, prevedendo 1,1 milioni aggiuntivi per il diritto allo studio per complessivi 5,6 milioni». Accenni critici sono arrivati da Antonio Lo Schiavo (DeMa): «Abbiamo dei buchi neri in questo bilancio e ancora oggi la Regione è fuori controllo nella spesa. Ovviamente questo non dipende da una gestione di un anno ma va affrontato con serietà. Siamo costretti ad aumentare coperture perché ci sono campanelli d’allarme inquietanti, aumentando i crediti di dubbia esigibilità, il fondo contenzioso per ulteriori 55 milioni, il fondo perdite delle società regionali, sulle quali è urgente una verifica, il fondo di riserva». A sua volta Ferdinando Laghi (DeMa) ha parlato di «manovra che presenta aspetti condivisibili e altri no, per questo ci asteniamo», e si è soffermato sul tema dei Consorzi di bonifica, sostenendo che «c’è la necessità di intervenire urgentemente intervenire per una loro riorganizzazione». Davide Tavernise (M5S), ha sostenuto che «dividere i fondi per i Consorzi di bonifica in modo uguale per tutti non è giusto perché non tutti i Consorzi hanno le stesse difficoltà». Raffaele Mammoliti (Pd) ha affermato che «è evidente come questo assestamento non sostiene lo sviluppo della Calabria e non affronta tutte le emergenze, ma con realismo politico dobbiamo fare i conti con l’esiguità delle risorse. Condivido le osservazioni di Lo Schiavo sulla quantità enorme di contenzioso: bisogna adesso fare un punto e capirne anche le origini, credo che si debba fare un’azione forte sulla macchina amministrativa. Dobbiamo liberare le risorse attraverso azioni di risanamento ma anche attraverso riforme strutturali». Mimmo Bevacqua (Pd) ha rilevato che «fin quando il Consiglio regionale non avrà la forza di fare chiarezza sui residui attivi, cioè i crediti, e sui residui passivi, cioè i debiti, quest’aula discuterà a vuoto. Lo dico da sei anni, anche da quando governava il centrosinistra. Perché in un anno i residui passivi sono aumentati di 500 milioni? È preoccupante. Alcune scelte nell’assestamento possono anche essere valide, ma ci sono alcune mance elettorali – ce n’è uno anche per il mio Comune d’origine – che ci fanno pericolosamente tornare indietro. Dobbiamo andare risposte alle vere esigenze dei calabresi». Amalia Bruni (Misto) ha osservato che «si conferma come la Regione sia asfittica sul piano economico, anche a mio avviso il contenzioso è preoccupante. Eppure solo un anno fa la Giunta aveva preannunciato azioni per ridurlo: come mai ci sono ancora questi problemi?». In difesa della manovra per il centrodestra Pasqualina Straface (Forza Italia), che ha definito l’assestamento «un documento di grande importanza che segna un cambiamento rispetto al passato e conferma come il governo e la maggioranza regionale abbiano una chiara visione delle scelte da fare, è una manovra di sistema, tecnica, di conservazione, di razionalizzazione, grazie alla prudenza e ad una perfetta ricucitura dei capitoli di spesa evitando l’esposizione debitoria della Regione. Sono ormai lontani i tempi in cui l’assestamento era considerata la seconda partita, quella delle mance e degli sprechi». Giovanni Arruzzolo (Forza Italia) ha a sua volta spiegato: «Bevacqua si dimentica che 8 anni fa in maggioranza c’era lui, dare contributi non è segnale di sperpero. Questo assestamento dà risposte a tutte le urgenze della Calabria». Per Katya Gentile (Forza Italia) «importante l’approvazione dell’emendamento sui Consorzi di Bonifica, ora è necessaria una riforma che delinei il nuovo modello consortile». (c. a.)
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