Ultimo aggiornamento alle 13:04
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Il rapporto

Sviluppo economico, Svimez: «Calabria dal prossimo anno in recessione»

Lo shock legato agli effetti di guerra, crisi energetica e inflazione penalizza la regione. Crescita ridotta nel 2022 e Pil a -0,9% nel 2023

Pubblicato il: 28/11/2022 – 11:00
di Roberto De Santo
Sviluppo economico, Svimez: «Calabria dal prossimo anno in recessione»

CATANZARO Gli effetti del conflitto in Ucraina, della crisi energetica e dell’inflazione hanno colpito maggiormente il Mezzogiorno. E la Calabria in particolare che già da quest’anno aveva registrato una bassa crescita a causa di questi elementi, accuserà i contraccolpi della sommatoria di questi eventi negativi, congelando la ripresa in corso post Covid e passando terreno negativo. È quanto emerge dal Rapporto Svimez 2022, giunto alla sua 49esima edizione, presentato oggi alla Camera dei deputati.
Aspetti che incrementeranno così il divario con il resto del Paese. Se nel 2023, infatti, il Centro Nord registrerà un Pil in crescita debole intorno al +0,5%, l’indice della ricchezza meridionale si contrarrebbe fino a -0,4%. Ed in Calabria scenderebbe fino a -0,9%. Penultima regione preceduta solo dal Molise (-1%).
Secondo quando valutato dagli analisti della Svimez, questo sarebbe conseguente al «nuovo shock ha cambiato il segno delle dinamiche globali (rallentamento della ripresa; comparsa di nuove emergenze sociali; nuovi rischi operativi per le imprese), interrompendo il percorso di ripresa nazionale coeso tra Nord e Sud».
E gli effetti territoriali secondo la Svimez sarebbero «territorialmente asimmetrici» penalizzando soprattutto le famiglie e le imprese meridionali.

Pil 2022: Calabria cenerentola per crescita


Secondo le stime Svimez, il PIL dovrebbe crescere del +3,8% a scala nazionale nel 2022, con il Mezzogiorno (+2,9%) distanziato di oltre un punto percentuale dal Centro-Nord (+4,0%). Per la Calabria il Pil segna la crescita più bassa in Italia: appena l’1,8%.
E questo con ricadute pesanti sulle famiglie.
La Svimez valuta che a causa dei rincari dei beni energetici e alimentari l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta potrebbe crescere di circa un punto percentuale salendo all’8,6%, con forti eterogeneità territoriali: + 2,8 punti percentuali nel Mezzogiorno, contro lo 0,3 del Nord e lo 0,4 del Centro. In valori assoluti si stimano 760 mila nuovi poveri causati dallo shock inflazionistico (287 mila nuclei familiari), di cui mezzo milione al Sud. 
In base alle stime Svimez, l’aumento dei prezzi di energia elettrica e gas si traduce in un aumento in bolletta annuale di 42,9 miliardi di euro per le imprese industriali italiane; il 20% circa (8,2 miliardi) grava sull’industria del Mezzogiorno, il cui contributo al valore aggiunto industriale nazionale è tuttavia inferiore al 10%.

Le previsioni per il 2023

Le previsioni Svimez segnalano per il 2023 il rischio di una contrazione del PIL nel Mezzogiorno dello 0,4%, un peggioramento della congiuntura determinata soprattutto dalla contrazione della spesa delle famiglie in consumi, a fronte della continuazione del ciclo espansivo, sia pure in forte rallentamento nel Centro-Nord (+0,8%). In Calabria addirittura si percepirebbe un segnale preoccupante di recessione, con una flessione dell’indice di ricchezza di circa un punto percentuale (-0,9%).

Le previsioni per il 2024

Il 2024 dovrebbe essere un anno di ripresa sulla scia del generale miglioramento della congiuntura internazionale, unitamente alla continuazione del rientro dall’inflazione che scende al +2,5% e +3,2% nel Centro-Nord e nel Mezzogiorno nell’anno. Si stima che il PIL aumenti nel 2024 dell’1,5% a livello nazionale, per effetto del +1,7% nel Centro-Nord e dello +0,9% al Sud.
Il dato del Sud, di per sé apprezzabile visto che dovrebbe tornare in territorio positivo dopo il calo del 2023, sarebbe comunque sensibilmente inferiore a quello del resto del Paese. Ed in questo aspetto la Calabria segnerebbe una crescita di appena l’1% recuperando praticamente il livello del precedente anno (già in terreno negativo).
Secondo la Svimez, questo aspetto strutturale che contribuisce a spiegare la debole ripartenza meridionale è rintracciabile sul lato dell’offerta: a seguito dei continui restringimenti di base produttiva sofferti dal Sud dal 2008, si è sensibilmente ridimensionata la capacità del sistema produttivo dell’area di agganciare le fasi espansive del ciclo economico.

Le sfide

Luca Bianchi, direttore della Svimez

«Questo quadro previsivo – scrivono nel rapporto gli analisti della Svimez – pone una duplice sfida alle politiche nazionali. Da un lato va assicurata continuità alle misure contro il caro energia: per mitigare l’impatto sui bilanci di famiglie, soprattutto le più fragili per le quali i rischi di una nuova povertà energetica sono più concreti; a favore delle imprese, per salvaguardarne l’operatività, rinnovando lo sforzo profuso durante l’emergenza Covid. Dall’altro, è essenziale accelerare sul fronte delle misure di rilancio degli investimenti pubblici e privati dando priorità alla politica industriale attiva per ampliare e ammodernare la base produttiva soprattutto meridionale, condizione imprescindibile per la creazione di buona occupazione».
«Mettere in sicurezza l’attuazione del PNRR – sottolineano –  è cruciale: consolidandone la finalità di coesione economica, sociale e territoriale; potenziando le misure di accompagnamento degli Enti territoriali nella realizzazione delle opere; rafforzando il coordinamento del Piano con la politica di coesione europea e nazionale e con la politica ordinaria». Diversamente l’alternativa, ammoniscono, è una crescita maggiore del divario territoriale con conseguenze pesanti per lo sviluppo dell’economia dell’intero Paese. (r.desanto@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x