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«Assipol è un’azienda in salute. Contro di noi il rancore di qualche ex dipendente»

Il direttore generale Iannibelli: «Nessun attuale dipendente ha attivato accertamenti». Il “Corriere” conferma l’attendibilità delle sue fonti

Pubblicato il: 29/11/2022 – 15:00
«Assipol è un’azienda in salute. Contro di noi il rancore di qualche ex dipendente»

Riceviamo e pubblichiamo.

L’istituto di Vigilanza Assipol opera con profitto nel settore dal lontano 1991 e nel corso degli anni ha acquisito grande prestigio mettendo a disposizione dei propri committenti professionalità e serietà. L’Istituto gode di ottima salute, pur nelle difficoltà contingenti che afferiscono la stragrande maggioranza delle Aziende italiane, e continua a servire con il proprio personale e i propri mezzi numerosi committenti pubblici e privati che possono testimoniare l’affidabilità e correttezza di operato dell’Azienda.
Tale prestigio, frutto di grandi sacrifici ed impegno, ha evidentemente suscitato rancore e invidia nelle imprese concorrenti fomentando qualche ex dipendente, transitato pro- tempore tra i collaboratori Assipol, che ha visto frustrate le proprie aspettative da qualche sentenza sfavorevole pronunciata dai giudici del lavoro interpellati su presunte irregolarità contrattuali. Nel merito della questione, l’Azienda chiarisce che alcun dipendente attualmente in forza ha attivato tramite gli organi preposti (Ispettorato del Lavoro competente per territorio) accertamenti legati alle proprie condizioni di lavoro, a eventuali mensilità arretrate, ore di straordinario e/o orario notturno non retribuiti. Del resto non potrebbe essere diversamente atteso che l’Azienda da sempre ha applicato ai propri collaboratori il Ccnl di categoria che prevede obblighi precisi a tutela dei lavoratori e meccanismi specifici di calcolo del monte ore sempre correttamente riportati nei prospetti paga, elaborati non dal titolare ma da un esperto consulente del lavoro a ciò preposto. Nulla di nuovo per la nostra Azienda che già a partire dal 2016 ha dovuto far fronte a numerosi attacchi di egual natura a seguito dei quali sono scaturite anche verifiche ispettive degli organismi di controllo dell’Ispettorato del Lavoro di Cosenza e Catanzaro che hanno sempre portato ad un nulla di fatto, evidenziando la correttezza dei calcoli retributivi effettuati e riportati nei prospetti paga. Appare evidente, dunque, la matrice esterna di tale attacco diffamatorio determinata da qualche ex collaboratore nel frattempo transitato verso altri lidi.
La scrivente Azienda non ha mai accumulato ritardi nei pagamenti per quattro mensilità, come scorrettamente riportato nell’articolo, e la prassi di sottoscrivere accordi transattivi viene praticata ad esclusiva tutela dei propri collaboratori che in presenza di un rappresentante sindacale liberamente e pienamente edotti dei propri diritti ne recepiscono contenuti e forme. E ancora. Alcun dipendente attualmente in forza è assunto con contratto a tempo parziale a 20 ore, qualcuno lo è ma per un numero di ore maggiore e se viene impiegato per ragioni di servizio per un numero di ore superiore vede riconosciuto tale impegno lavorativo extra nel proprio prospetto paga come previsto dal CCNL applicato. Naturalmente, Assipol provvederà sin da subito a depositare una denuncia-querela nei confronti di ignoti per le gravi affermazioni diffamatorie diffuse a mezzo stampa sia a tutela della propria immagine che di quella delle imprese committenti inopinatamente tirate in ballo nell’articolo (Ministero della Giustizia, Coop) nonché a tutela di rappresentanti e sigle sindacali addirittura identificati con nome e cognome. Tale grave attacco mediatico lungi dal minare la serenità dell’Azienda ne rafforza invece la certezza e la convinzione di aver ben operato nel corso degli anni e di aver suscitato evidentemente fastidio per il prestigio e la notorietà acquisita con enormi sacrifici.

Giuseppe Iannibelli
direttore generale Istituto di vigilanza Assipol

L’affidabilità e la correttezza nei confronti dei committenti sono una cosa (che non è stata nemmeno presa in considerazione dal Corriere della Calabria) la puntuale paga dei dipendenti è un’altra. Il nostro giornale valuta attentamente le proprie fonti e mai si affiderebbe a un rancoroso ex dipendente, ma a documenti e fonti più che affidabili. Come sono gli stralci del verbale di conciliazione, il cui significato si evince chiaramente, al di là di ogni eventuale rancore. (ale. tru.)

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