CATANZARO Un salasso da oltre 17 milioni di euro. A tanto ammonta il danno erariale che la Corte dei Conti contesta al Sant’Anna Hospital di Catanzaro per presunti doppi pagamenti che l’Asp di Catanzaro avrebbe effettuato nei confronti della clinica. La vicenda, nata a ottobre scorso e al centro di accertamenti della Guardia di Finanza, riguarda crediti che il Sant’Anna aveva ceduto nel 2014 a una società di factoring– la Opera Spv – in virtù di una sentenza del Tribunale di Catanzaro che aveva condannato Asp e Regione Calabria in solido al pagamento di oltre 16 milioni e mezzo extrabudget ma che alcuni anni dopo la Corte d’Appello ha dichiarato non più dovuti: la società di factoring tuttavia aveva pignorato all’Asp somme per oltre 17 milioni senza alcuna opposizione da parte del management dell’Asp. Per questo nel mirino della Corte dei Conti sono finiti anche i dirigenti dell’Azienda sanitaria. La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha quindi condannato la casa di cura “in persona del suo legale rappresentante pro tempore e di Rosanna Frontera, in solido tra loro, al pagamento della somma di euro 17.648.248,04 oltre rivalutazione monetaria secondo gli indici Istat, al soddisfo, in favore dell’Asp di Catanzaro”. I giudici contabili hanno poi ridotto al 50% e condannato in via sussidiaria (dunque soltanto se non sarà possibile recuperare le somme dalla Villa Sant’Anna”) i dirigenti dell’azienda sanitaria provinciale all’epoca dei fatti contestati Michele Chiodo (2.089.939,77 euro); Giuliana Natalina Colomba Gioffrè (557.297,43 euro); Mario Catalano (341.022,86 euro); Giuseppe Perri (727.155,35 euro). (redazione@corrierecal.it)
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