CATANZARO Sorride (molto) Forza Italia, che del resto è il partito del presidente, sorride (abbastanza) la Lega, non sorride Fratelli d’Italia. Nel “valzer” delle deleghe ridistribuite dal governatore Roberto Occhiuto per sostituire in Giunta gli assessori eletti al Parlamento nominando Emma Staine e Giovanni Calabrese, tra gli alleati di governo a qualcuno è andata meglio e a qualcuno è andata peggio, o almeno è andata meno bene. Nella misurazione del “peso” delle deleghe si scorge infatti un certo alleggerimento di quelle dei meloniani, che perdono due assessorati molto ambiti quali il turismo e i trasporti acquistando il lavoro che è una delega sì tra le più significative ma anche tra le più “scomode” , mentre la Lega “strappa” un assessorato in più (i trasporti) rispetto a un anno fa e Forza Italia riassegna per linee interne i fondi comunitari, cede il lavoro ma si prende il turismo (con relativa promozione), ora nelle mani del governatore che resta ovviamente il dominus, come peraltro è persino scontato, gestendo direttamente materie come sanità e ambiente, giusto per dirne due.
Il decreto di nomina dei due nuovi assessori firmato questa mattina da Occhiuto fissa nero su bianco le nuove deleghe spettanti ai singoli assessori. Si legge anzitutto che si riserva «alla diretta competenza del presidente: rapporti con Ue; sviluppo del porto di Gioia Tauro e Zes; iniziativa legislativa; tutela della salute e politiche sociosanitarie e socio-assistenziali; indirizzi sugli enti strumentali, fondazioni e società partecipate; territorio e tutela dell’ambiente; turismo e marketing territoriale; protezione civile; ogni altra materia non espressamente attribuita alla competenza di un assessore». Con il decreto il presidente della Regione conferisce quindi a Giusy Princi «l’incarico di vicepresidente della Giunta regionale» alla quale, oltre alle funzioni vicarie del governatore «sono, altresì, delegate le competenze di indirizzo politico in istruzione, alta formazione e pari opportunità, Its, economia e finanze, programmazione unitaria, azioni di sviluppo per l’area dello stretto e la Città metropolitana di Reggio Calabria». Conferisce poi a Giovanni Calabrese «l’incarico di assessore, con competenze di indirizzo politico in politiche per il lavoro e formazione professionale», a Mauro Dolce «l’incarico di assessore, con competenze di indirizzo politico in materia di infrastrutture e lavori pubblici», a Gianluca Gallo «l’incarico di assessore, con competenze di indirizzo politico in materia di agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche», a Filippo Pietropaolo «l’incarico di assessore, con competenze di indirizzo politico in materia di organizzazione, risorse umane e transizione digitale, sicurezza e legalità e valorizzazione ai fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata», a Emma Staine «l’incarico di assessore, con competenze di indirizzo politico in materia di Politiche sociali e trasporti», infine a Rosario Varì «l’incarico di assessore, con competenze di indirizzo politico in materia di Sviluppo economico, internazionalizzazione e attrattori culturali».
Ma cosa si può leggere sul piano politiche dietro il tecnicismo del decreto di nomina? Anzitutto, un dato: la componente esterna della Giunta Occhiuto si amplia, visto che, con Fausto Orsomarso ora al Senato, ora l’unico assessore che è anche eletto alle ultime Regionali è l’azzurro Gianluca Gallo. E poi, il peso delle deleghe a seconda dei partiti della coalizione. Forza Italia continua a fare la parte del leone, con Occhiuto che aggiunge al suo già robustissimo carnet il turismo, Gallo e Varì che mantengono le deleghe ricevute un anno fa e la Princi che non avrà più il lavoro ma raccoglie dal governatore la programmazione comunitaria e nazionale. Quanto alla Lega, per la new entry Staine c’è una delega in più rispetto alla Minasi: oltre alle Politiche sociali infatti la neo assessore esponente del Carroccio gestirà i trasporti, che valgono tanto. Infine, Fratelli d’Italia, il partito che a questo giro ha meno motivi per rallegrarsi: è vero che Filippo Pietropaolo, oltre alle deleghe già in dote (personale, soprattutto) aggiunge altre materie importanti come quella della digitalizzazione, ma nel saldo dei movimenti per FdI i conti tornano meno, perché le deleghe che erano gestite da Orsomarso – deleghe oggettivamente pesanti in termini di visibilità anche mediatica oltre che politica, quali turismo e trasporti – sono finite altrove e il neo nominato Calabrese dovrà affrontare il lavoro, che è l’emergenza delle emergenze della regione e che per tanti osservatori politici è una delega seria e importantissima ma in Calabria è più una rogna che altro… (a. c.)
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