COSENZA «Lo stato di salute della Strada provinciale 242, ex SS 535 del Savuto, continua purtroppo a rimanere deficitaria e i cittadini che ogni giorno la percorrono rischiano la propria sicurezza sebbene la questione sia ancora più complessa». Lo afferma in una nota la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico.
«In un incontro pubblico – dice Orrico – svoltosi qualche giorno addietro a Parenti, ho potuto ascoltare le preoccupazioni ed i disagi di cittadini ed istituzioni, visto che era presente anche il sindaco Donatella Deposito, e ne ho raccolto l’appello. Già nel 2019 mi ero adoperata, lavorando in sinergia con il Comitato locale dei cittadini, le amministrazioni di Parenti e Rogliano, la Provincia di Cosenza e con l’allora assessore regionale al ramo Musmanno per chiedere al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che la Sp 242 fosse riclassificata in Strada statale ed affidata alla gestione dell’Anas».
«Un passaggio – prosegue l’esponente pentastellata – che garantirebbe ad un’arteria sofferente per diverse problematiche di viabilità dovute a intemperie, smottamenti, segnaletica insufficiente, assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria, la cura adeguata di cui avrebbe bisogno. In particolare nel tratto fra Parenti e Rogliano. Anche perché, da un lato, l’infrastruttura risulta strategica in quanto consente un accesso diretto dalla A2 all’Altopiano silano e collega la stessa autostrada alla Ss 108 bis, e poi, dall’altro, quella fascia del Savuto manifesta una certa vivacità di attività economiche che rischiano di venire penalizzate dall’isolamento e dal conseguente spopolamento».
«Ad ogni modo, l’interlocuzione avviata col Mit – ricorda la parlamentare pentastellata – aveva portato ad un benevolo accoglimento dell’istanza. Mancava però, e manca ancora, l’ultimo passaggio. Ossia che la questione fosse trattata con un punto all’Odg in Conferenza Stato-Regioni».
«Per questo – conclude Anna Laura Orrico -, ho deciso di scrivere al Presidente della Regione Calabria Occhiuto per chiedergli di portare all’attenzione della principale sede di confronto fra Stato e Regioni la vicenda in modo da poterla, finalmente, definire».
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