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il provvedimento

Senato, passa con 86 voti favorevoli il decreto Calabria

Novità su pignoramenti (bloccati fino al 2023) e nomine dei commissari (mani ancora più libere per Occhiuto). No all’emendamento che prevedeva una relazione sullo stato degli interventi dopo i sei …

Pubblicato il: 30/11/2022 – 17:35
Senato, passa con 86 voti favorevoli il decreto Calabria

ROMA Con 86 voti favorevoli, 28 contrari e 46 astenuti, l’Aula del Senato ha approvato il ddl n. 299, di conversione del decreto-legge n. 169 in materia di proroga della partecipazione di personale militare a iniziative Nato, misure per il servizio sanitario della Calabria e Commissioni dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Il provvedimento passa ora all’esame della Camera dal 12 dicembre. Oltre alla proroga delle misure straordinarie – in pratica del commissariamento – per altri sei mesi, le novità previste dagli emendamenti votati sono, per il sistema sanitario calabrese, il blocco dei pignoramenti fino al 2023 e la possibilità per il commissario alla Sanità Roberto Occhiuto di nominare i commissari delle Aziende non solo con le procedure speciali previste dal precedente Dl Calabria ma anche con le procedure ordinarie previste per la nomina dei direttori generali. 
Non passa, invece, in Senato l’emendamento presentato da Sandra Zampa (Pd), che puntava a fare in modo che la relazione sullo stato di attuazione delle misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della Regione Calabria – al termine dell’ulteriore proroga di sei mesi, venisse «resa al Parlamento». Sull’emendamento hanno espresso parere negativo sia i relatori che il Governo. A esprimere parere favorevole, invece, tutti gli esponenti dall’opposizione: oltre al Pd e Alleanza Verdi-Sinistra, Raffaella Paita (Az-Iv) e Mariolina Castellone (M5s).

Cosa prevede il testo nella nuova formulazione

Nella nuova formulazione determinata dagli emendamenti approvati oggi in Senato il testo sulla proroga di sei mesi del commissariamento della sanità calabrese prevede anzitutto l’erogazione alla Calabria di un contributo straordinario di 60 milioni60 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023. Mani (ancora) più libere poi per il commissario Occhiuto nella scelta e nella sostituzione del management aziendale: confermata la norma per la quale «i commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi decadano, ove non confermati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto», un emendamento dispone che «si fa espressamente salva la facoltà del commissario ad acta di nominare, in ogni caso, i direttori generali degli enti del servizio sanitario regionale». Viene poi data autorizzazione all’Agenas alla proroga dei contratti di lavoro flessibile a supporto dell’attività del commissario ad acta nel limite di 25 unità, è prevista la copertura nel limite di 256.700 euro per l’anno 2022 e di 577.500 euro per il 2023, utilizzando l’avanzo di amministrazione della stessa Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, si stabilisce che «il personale non dirigenziale assunto dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per supportare le attività dei commissari ad acta per l’attuazione dei piani di rientro dai disavanzi sanitari regionali, il quale è assegnato fino al 31 dicembre 2024, può essere destinato a operare anche presso il dipartimento Tutela della Salute, servizi sociali e socio-sanitari della “Azienda per il Governo del servizio sanitario della regione Calabria-Azienda zero».
Infine, ultima novità, l’emendamento che dispone il blocco dei pignoramenti nei confronti delle Asp fino a tutto il 2023, blocco che ritorna dopo che la Consulta aveva bocciato la precedente proroga al 2025. L’emendamento, suggerito dal sottosegretario alla Salute Gemmato, prevede che «in ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale n. 228 dell’11 novembre 2022, al fine di concorrere all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, di assicurare il rispetto della direttiva europea sui tempi di pagamento e l’attuazione del piano di rientro dei disavanzi sanitari delle Regione Calabria, non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti degli enti del servizio sanitario della Regione Calabria, di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118. I pignoramenti e le prenotazioni a debito sulle rimesse finanziarie trasferite dalla Regione Calabria agli enti del proprio servizio sanitario regionale effettuati prima della data di entrata in vigore della legge di conversione 17 dicembre 2021, n. 215 (decreto-legge 21 ottobre 2022, n. 146), non producono effetti dalla suddetta data e non vincolano gli enti del servizio sanitario regionale (i tesorieri), i quali possono disporre, per il pagamento dei debiti, delle somme agli stessi trasferiti durante il suddetto periodo. Le disposizioni del presente comma si applicano fino al 31 dicembre 2023 e non sono riferite ai crediti risarcitori da fatto illecito e retributivi da lavoro». (redazione@corrierecal.it)

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