COSENZA «E’ stato presentato un piano industriale da un professionista esterno ad Amaco, non esperto, e chi lo ha analizzato per conto del Comune di Cosenza lo ha definito inadeguato e spalmato in tre anni mentre avrebbe dovuto avere una vision da 5 a 10 anni». Franz Caruso, sindaco di Cosenza convoca la stampa per rispondere alla dura lettera di dimissioni dell’amministratore unico di Amaco, Paolo Posteraro. All’addio annunciato dalla guida dell’azienda è seguita la notizia dell’azione della procura di Cosenza che ha chiesto la liquidazione della Spa che si occupa del trasporto pubblico urbano della città dei bruzi. Un atto che ha messo la parola fine a qualsiasi ulteriore tentativo utile a risanare una situazione finanziaria, quella di Amaco, disperata e certificata da una nota della Guardia di Finanza e finita nell’incartamento raccolto dall’ufficio di procura. «Alle dimissioni dell’amministratore potrebbe seguire la nomina di una nuova figura, altrimenti rimane in carica il dimissionario per gestire l’ordinaria amministrazione e io – precisa Caruso – voglio essere parte integrante e attiva della procedura concorsuale».
«Un amministratore serio non fugge dai problemi, ma cerca di trovare la soluzione. Qualcuno cerca invece di scappare», dice Caruso. «Dobbiamo fare in modo da corrispondere ai lavoratori la mensilità di dicembre ai lavoratori che non possono pagare». «Il servizio però – aggiunge – è pessimo e viene bersagliato da continue lamentele. Cosenza merita un trasporto migliore e sicuramente più efficiente». Per farlo il primo cittadino si è rivolto ad esperti di crisi d’azienda: i professori Cozzoli, Sciuto e altri professionisti della città. «Non penso al fallimento e penso si possa trovare una soluzione con il coinvolgimento di tutte le parti interessate». E sollecitato dai lavoratori, il primo cittadino rassicura: «Mi batterò per tutelare i posti di lavoro, nonostante il dissesto». E il sindaco invoca – ai microfoni del Corriere della Calabria – il sostegno del governatore Occhiuto. «Gli ho telefonato e confido nella sua sensibilità. Dobbiamo agire insieme per salvare i lavoratori».
Caruso ripercorre tutte le tappe prima della crisi irreversibile. «La procura parla di stato di insolvenza che porta inevitabilmente ad un fallimento dell’azienda. Appena insediati l’amministratore di Amaco ha segnalato la presenza di problemi e chiamato in causa il Comune. Ci siamo attivati e avuto più interlocuzioni con Posteraro e i dipendenti», sostiene Caruso. Che aggiunge: «L’impegno del Comune è di salvare l’azienda e 135 posti di lavoro e per aiutare Amaco abbiamo fatto un atto di transazione riconoscendo un credito di un milione e 800 mila euro passando per la commissione Osl». Sull’impegno della sua amministrazione, Caruso sottolinea. «Ho nominato un nuovo collegio sindacale e dopo pochi giorni mi ha rappresentato una situazione debitoria non in linea con il racconto dell’amministratore Posteraro. L’intero collegio sindacale si è dimesso in blocco perché non è riuscito ad incidere per sanare una crisi strutturale». Dopo interlocuzioni e vari tentativi di soluzione andati a vuoti, «per la prima volta Posteraro ha parlato di non continuità aziendale».
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