Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta firmata da sei medici dell’ospedale di Reggio al Governatore:
Siamo sei medici, assunti a tempo determinato al Pronto soccorso del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, dai primi mesi dell’emergenza Covid, e continuiamo ad esserlo tutt’oggi.
Siamo arrivati al GOM quando era ormai pandemia dichiarata ed il terrore regnava sovrano per un nemico sconosciuto, che si manifestava con una “banale” febbre e seminava morte e distruzione di intere famiglie.
Siamo arrivati mentre stava aumentando la già cronica fuga dai Pronto soccorso italiani.
Quella inedita situazione ci ha messo a dura prova tutti: Quando al Pronto soccorso era un andirivieni continuo di ambulanze, spesso ferme nel piazzale in attesa che si trovasse un posto dove poter adagiare gli ammalati; Quando anche i muri avevano il Covid e, pur con il terrore di poterci infettare, lavoravamo tutti i giorni, senza mai fermarci, stremati da turni di 12 ore; Quando il peso, la fatica e la responsabilità che sentivamo erano enormi, ma l’impegno, la dedizione e, soprattutto, la forza di volontà e la professionalità, che sono le principale risorse di chi lavora nell’emergenza-urgenza, ci hanno sostenuti.
In questo avamposto di frontiera abbiamo combattuto contro un nemico subdolo e molti di noi sono stati gravemente contagiati, anche più volte, ma nessuno è scappato. Tutti siamo rimasti al nostro posto, riuscendo insieme a fronteggiare l’emergenza sanitaria nel nostro Pronto soccorso, quello della più popolosa città calabrese, affollato dai tanti pazienti in attesa, uno accanto all’altro, senza privacy, senza appropriate distanze di sicurezza.
Abbiamo lavorato anche oltre il limite delle nostre forze, consapevoli che il nostro bagaglio di conoscenze mediche non ci avrebbe messi al sicuro dal Covid.
Ma ce l’abbiamo fatta!
Sentivamo sulle spalle una responsabilità immensa, che ci ha permesso di continuare a lavorare, di affrontare e di risolvere i problemi sanitari prima di tutto, rimandando le lamentele e le legittime rivendicazioni. Perché il Pronto soccorso è il primo luogo di assistenza e di cura per i cittadini, porta di accesso all’Ospedale, dove il paziente va per essere salvato.
Abbiamo continuato a lavorare e stiamo lavorando con turni logoranti e che in questi tre anni ci hanno permesso di avere solo 15 giorni di ferie.
Gli applausi dai balconi hanno incoraggiato la nostra passione ed abnegazione. Però, risuonano come una beffa, se oggi ci ritroviamo a rivendicare diritti individuali, ma che sono cruciali per le soluzioni dei problemi del nostro Pronto soccorso.
Gratificati prima dall’avere compiuto un lavoro coraggioso, che ha ottenuto risultati impensabili, non vorremmo essere ora dimenticati dalla politica, pur a fronte di una normativa che ci garantisce, ma che non viene applicata.
Oggi, più che mai, chiediamo a gran voce alle istituzioni, a Lei, di trasformare questa tragedia in un pilastro della rivoluzione sanitaria che, da Presidente della Regione Calabria, ha in programma: non più tagli, ma risorse professionali e strumentali. Ne abbiamo bisogno noi e i nostri pazienti!
Però un dubbio ci arrovella. Abbiamo la sensazione che non si sia realmente compreso quanto abbiamo fatto, quanto abbiamo sacrificato e come funzionino i Pronto soccorso, specie se in carenza di personale: la pianta organica del GOM prevede 31 medici, invece ci sono 16 a tempo indeterminato e 6 precari, Noi!
Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di essere rispettati per il lavoro che svolgiamo e che amiamo, ma che non può continuare a farci stare male per l’ansia della precarietà e per l’incertezza del domani.
Occorrono decisioni, tanto rapide quanto importanti: Abbiamo gioito quando abbiamo visto nella legge di bilancio 2022 la previsione di stabilizzazione per il personale assunto con l’emergenza Covid; Abbiamo esultato quando il GOM ha pubblicato l’avviso per la ricognizione del personale sanitario con contratto a tempo determinato per la verifica dei requisiti della stabilizzazione; Abbiamo pensato che fosse cosa fatta quando abbiamo letto l’accordo tra OO.SS. e Regione.
Ma ad oggi, nonostante l’autorevole impegno profuso dai vertici aziendali del GOM per la nostra stabilizzazione, ancora Nulla!
Oggi, più che mai, aspettiamo che, come regalo di Natale, non ci arrivi la promessa indennità di rischio Covid, bensì la stabilizzazione, quale riconoscenza per il lavoro fatto e che continuiamo a fare, anche per non incrementare la carenza cronica di personale sanitario nei Pronto soccorso italiani.
Oggi, più che mai, La vogliamo ringraziare per l’impegno e per i risultati raggiunti, Signor Presidente, ed insieme ai pazienti del GOM Le vorremmo dire Grazie per la Sua prossima firma sulla nostra stabilizzazione, che segnerà un pietra miliare nella sanità calabrese.
dott.ssa Daniela Caracciolo
dott. Giuseppe Lombardo
dott. Paolo Strati
dott. Aldo Taglieri
dott.ssa Anna Maria Tringali
dott. Pier Francesco Pio Tripodi
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