Ultimo aggiornamento alle 7:05
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Le dichiarazioni

Via: «Sono stata isolata, il sindaco mi aveva giurato che non sarei mai stata messa in discussione»

L’assessore dimissionaria al comunale di Crotone indica le ragioni che l’hanno spinta a sbattere la porta

Pubblicato il: 01/12/2022 – 14:10
di Gaetano Megna
Via: «Sono stata isolata, il sindaco mi aveva giurato che non sarei mai stata messa in discussione»

CROTONE «Ho accettato di fare l’assessore perché il sindaco mi aveva giurato che non sarei mai stata messa in discussione». Non ha peli sulla lingua Rachele Via, assessore dimissionaria al comunale di Crotone, nell’indicare le ragioni che l’hanno spinta a sbattere la porta. Era stata eletta consigliera comunale – la più votata di tutte le liste di maggioranza, ben 374 consensi – e si è dovuta dimettere il giorno in cui il sindaco della città pitagorica, Vincenzo Voce, ha deciso di inserirla nella sua prima Giunta. Ai giornalisti, che questa mattina hanno partecipato alla conferenza stampa convocata dall’ex assessore, ha raccontato che lei «non ha fatto pressioni per entrare nell’esecutivo» è stato Voce a chiederle, in maniera supplichevole, di accettare la sua proposta. Lei avrebbe voluto candidarsi alla carica di presidente del consiglio comunale, Voce le ha chiesto di fare “un sacrificio” ed accettare la sua proposta.
«Hai la mia parola: non ti toccherò mai». Queste le parole usate da Voce per convincerla ad accettare la proposta di fare parte del suo esecutivo. Le voleva dare la delega ai Servizi sociali e lei ha chiesto quella alla Cultura ed è stata accontentata. Il sindaco aveva, quindi, preso l’impegno di non metterla mai in discussione e, invece, già in occasione del primo rimpasto in Giunta le aveva chiesto la disponibilità a rinunciare a fare l’assessore. La prima richiesta, secondo il racconto di Via, le è stata fatta alla fine del mese di gennaio, poi a febbraio c’è stato il primo rimpasto. «Tu un lavoro lo hai», così il sindaco avrebbe tentato di giustificare la scelta di toglierla di mezzo. Non sarebbe stata sollevata dall’incarico solo per la sua ferma opposizione.
La situazione, da quel momento, ha preso una piega «non tollerabile»: non è stata invitata alle riunioni di maggioranza e c’è stato un comportamento da parte del sindaco tendente all’isolamento. Anche negli incontri con altri soggetti istituzionali riguardante il progetto “Antica Kroton”, Via non sarebbe stata invitata.
Racconta che, addirittura, in alcune occasioni, mentre erano in corso gli incontri, è stata lasciata nel corridoio del palazzo comunale pur sapendo che era lì a pochi metri. Non ha nemmeno condiviso il fatto che il suo collega di Giunta, Luca Bossi, si sarebbe preso il merito (fa riferimento ad un articolo) di avere attivato il progetto “Antica Kroton”. Ieri sera ha deciso di porre fine alla sua esperienza perché «aveva preso un treno per andare a Milano ed è andato in altre direzioni». La metafora del treno la ripete più volte per spiegare che non poteva restare in un’amministrazione che è partita con un progetto ed ha cambiato totalmente la direzione di marcia. In aggiunta a tutti i disagi che, a suo dire, è stata costretta a subire c’è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso della elezione di Mario Megna a presidente del consiglio comunale. È stata questa elezione a cambiare la direzione di marcia della maggioranza, che ha eletto Voce.
«Ecco perché mai potrei coesistere – ha detto – con il compromesso, l’inganno, la scorrettezza, il tradimento, le trame oscure, la menzogna, l’ipocrisia, ancor meno per rincorrere ambizioni di potere».
«Il mio è un gesto politico, perché o si lavora correttamente o io non ci sto», ha evidenziato Via. Forte di questo convincimento ieri sera ha detto no alla richiesta di Voce e altri di ripensarci. Avrebbe dovuto concedere tempo per consentire la realizzazione di un progetto che non condivide più. Via ha anche detto che il sindaco le avrebbe riferito di avere avuto le proposte di tre consiglieri comunali che aspirano ad entrare in Giunta ed avere la delega alla Cultura. Si tratta di Ginetta Tallarico, Dalila Venneri e Nicola Corigliano. Ha aperto la conferenza stampa con il resoconto delle attività mese in campo in circa due anni alla guida dell’assessorato. Ha dato un giudizio positivo sul suo «percorso faticoso, spesso solitario, ma ricco di tante soddisfazioni e di risultati silenti quanto incisivi». Alla conferenza hanno partecipato i consiglieri di maggioranza Vincenzo Familiare e Paolo Acri. (redazione@corrierecal.it)

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x