CATANZARO «Ora è necessario che sia la presidente del Consiglio Meloni a prendere in mano» il dossier del rigassificatore di Gioia Tauro. Così il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto in un’intervista a “La Stampa”.
«Ho letto – esordisce Occhiuto – che il ministro Pichetto sostiene che il gas prodotto da questo rigassificatore avrebbe difficoltà a passare per la saturazione della dorsale della rete Snam. La saturazione è dovuta al fatto che passa il gas che acquistiamo da Algeria e Azerbaigian, paesi che non danno garanzie per la stabilità e che in prospettiva potrebbero rappresentare un problema, come quelli che abbiamo vissuto in Russia. Il rigassificatore di Gioia Tauro darebbe un grande potere negoziale rispetto a qualsiasi Paese dal quale quale potremmo acquistare gas: se alzano troppo i prezzi potremmo cambiare e acquistarlo dagli Usa o dai Paesi dov’è più conveniente. Ci darebbe dunque forza dal punto di vista negoziale e indipendenza dal punto di cista energetico. Questo tema è connesso all’investimento sulla piastra del freddo: nel retroporto potremmo surgelare la metà dei prodotti che si consumano in Europa. Potrei ospitare a Gioia Tauro un grande distretto dell’agro-industria. È una grande opportunità per la Calabria e per il Paese. Non è popolarissimo però credo che sia un investimento giusto. Basta guardare quello che succede nel mondo: dove ci sono rigassificatori non danno problemi. Ho parlato con più ministri, non con la presidente Meloni: mi è bastato quello che ha detto al Senato. Ne ho parlato con Pichetto. Ora – rimarca il presidente della Regione – è necessario che sia la presidente del Consiglio a prendere in mano questo dossier. Peraltro, l’impianto si farebbe con risorse Sorgenia e Iren, non dello Stato».
«Non conosco il sindaco di Piombino, e Zaia è un bravissimo governatore, ma ciascuno ha il suo modo di governare. Io nella mia regione ho disposto il raddoppio del termovalorizzatore», prosegue poi Occhiuto nell’intervista a “La Stampa”. «Chiedo con decisione il rigassificatore. Sto facendo riforme anche impopolari ma necessarie. Si deve perseguire quello che è giusto, che siccome è giusto poi diventerà popolare. Ci sono amministratori che lisciano il pelo alle proteste. E altri che vanno dritti per la loro strada. Io penso – aggiunge il governatore – che la linea “nimby” sia quella che ha impedito investimenti necessari al Paese». Per quanto riguarda il dibattito sull’autonomia differenziata, Occhiuto ribadisce di non avere alcun pregiudizio ma «prima di questo però la Costituzione prevede di garantire i diritti sociali e civili con uniformità sul territorio nazionale e la perequazione. È come se ci fosse un treno con tre vagoni: il superamento del concetto di spesa storica, la perequazione e l’autonomia differenziata. L’autonomia – conclude il presidente della Regione Calabria – può esserci un istante dopo che hanno tagliato il traguardo gli altri due vagoni., Non so se ci si riuscirà, ma se c’è una persona che può farlo è Calderoli». (c. a.)
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