REGGIO CALABRIA Un corteo popolare al grido di «Non ne possiamo più. Reggio è morta». Centinaia di cittadini reggini ieri sera sono scesi in strada per protestare. Nonostante la pioggia, in tantissimi hanno partecipato alla manifestazione partita da piazza De Nava e che è proseguita sul corso cittadino per arrivare in piazza Italia. Nel corteo anche diversi esponenti del centrodestra cittadino, ma nessun simbolo di partito.
«Per amore della città andatevene», «La pazienza è finita», «Non ne possiamo più, andate a casa». Chiari e diretti i messaggi all’attuale amministrazione comunale retta dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, alla guida della città dopo la sospensione di Giuseppe Falcomatà a seguito della condanna per abuso d’ufficio nel 2021. Dopo la condanna dell’esponente dem in secondo grado, la situazione politica, però, a Reggio Calabria è diventata ancora più incandescente. Sono stati diversi gli attestati di vicinanza arrivati al sindaco sospeso, a partire dal documento firmato da decine di sindaci calabresi con la richiesta di rivedere le norme sulla Legge Severino e sull’abuso d’ufficio. Nelle scorse settimane, invece, l’opposizione di centrodestra in consiglio comunale aveva convocato una conferenza stampa durante la quale aveva promesso di mettere in campo «tutti gli strumenti necessari per tornare nel più breve tempo possibile al voto» e criticato aspramente le parole pronunciate da Falcomatà dopo la sentenza di secondo grado, che aveva chiesta alla città di «resistere ancora un po’».
«Carenza idrica, strade dissestate, rifiuti e degrado ovunque, servizi inesistenti, tasse alle stelle», sono le problematiche rilevate dai cittadini che hanno deciso di far sentire la propria voce scendendo in piazza. (m.r.)
x
x