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dissesto idrogeologico

Calabria “sull’orlo della frana”. A Reggio 30mila richieste di condono su 180mila abitanti

Il reportage di Sky racconta abusi e territorio fragile. Le case nelle fiumare e le paure per il ponte sul fiume. «Timore che possa cadere»

Pubblicato il: 05/12/2022 – 9:43
Calabria “sull’orlo della frana”. A Reggio 30mila richieste di condono su 180mila abitanti

REGGIO CALABRIA «Ci sono stati guai. Altri potrebbero arrivare». Geologi, associazioni ambientaliste e amministratori locali parlano nel reportage di Sky TG24 “Sull’orlo della frana” sul dissesto idrogeologico in Calabria. E raccontano a Giorgia De Benetti – in viaggio tra Reggio Calabria e Catanzaro – un territorio fragile, soggetto a frane e alluvioni, dove il rischio è aggravato da costruzioni illegali in luoghi poco sicuri. Case costruite nelle fiumare, corsi d’acqua tombati, rifiuti nei leggi dei fiumi. E una montagna di richieste di condono in attesa di risposta.

A Reggio 30mila richieste di condono su 180mila abitanti

«Ogni Comune di questa Regione ha almeno un pezzettino del proprio territorio che è a elevato rischio frana o rischio idraulico», spiega il geologo Alfonso Aliperta. «Il rischio idrogeologico è altissimo», gli fa eco Luigi Sabatini, ingegnere. Anche perché, «chiaramente, nel momento in cui si costruisce in maniera abusiva», gli immobili non sono sottoposti «ad alcuna forma di verifica». A Reggio Calabria, su una popolazione di circa 180mila abitanti, ci sono «una trentina di migliaia di richieste di condono». Nella fiumara di Valanidi sono state costruite strade e abitazioni abusive. Qui, fa notare Aliperta, «alcune abitazioni ricadono proprio nel greto del corso d’acqua», come risulta da una vecchia relazione affidata a una commissione d’inchiesta comunale.

Gimigliano poggia su una frana. La paura per il ponte: «Può cadere»

L’abitato del Comune di Gimigliano, in provincia di Catanzaro, poggia su una frana, come spiega Fabio Procopio, geologo consulente dell’amministrazione comunale. Tutta la parte nuova del centro popolato «ricade in rischio idrogeologico R4», quello molto elevato. I problemi del dissesto, continua il geologo, si vedono «ad ogni pioggia, perché le strade e le varie abitazioni vengono investite da questo movimento lento ma continuo che si sta ripetendo da più anni». E qui si è costruito abusivamente su un territorio franoso. Il sindaco del Comune Laura Moschella spiega che bisogna evitare i condoni, «che non hanno senso, perché non fanno altro che incentivare l’abusivismo». La gente, continua Moschella, «ha paura. Ho paura anche io. Io vivo sotto la frana con mio figlio. Ogni notte che piove ho paura». La paura riguarda anche l’assetto viario. «Il ponte che attraversa il fiume – dice Vincenzo Lavarone, ingegnere responsabile area comune di Gimigliano – è in gravi condizioni. È oggetto di progettazione e di finanziamento. C’è stata una frana nel 2011, quindi è stato per alcuni anni chiuso e consolidato. Adesso è riaperto con una sola corsia e limitazioni di traffico: i mezzi pesanti non possono passare. Ma vi sono problemi per esempio anche per i Vigili del fuoco». Il rischio è che il ponte «possa cadere».

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