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La testimonianza

Travolto dal torrente rischia di annegare nel Catanzarese: «Così mio figlio è stato salvato»

Il racconto del padre dello studente universitario finito con l’auto in un corso d’acqua: «È stato un amico a prendergli la mano e metterlo in salvo»

Pubblicato il: 05/12/2022 – 11:22
Travolto dal torrente rischia di annegare nel Catanzarese: «Così mio figlio è stato salvato»

CATANZARO La telefonata dei carabinieri, attimi di paura, il pensiero al peggio e poi la voce del figlio che gli diceva che stava bene. È stata una brutta avventura finita con gioia quella vissuta da Antonello Basone, medico rianimatore di Castelvetrano.
Il figlio Fabio studia all’Università di Catanzaro per la specializzazione in Ortopedia. In questi giorni la Calabria, come il Sud Italia, è investita da un’ondata di maltempo.
«Ieri mattina, intorno alle 4,20, ho ricevuto una telefonata dai carabinieri di Soverato – spiega – che mi informavano che i sommozzatori avevano trovato la macchina di mio figlio ma non trovavano lui».
Per Antonello Basone e la sua famiglia sono stati momenti di paura. «Dopo un attimo di sgomento ho provato a chiamare mio figlio al telefono e mi ha risposto – racconta il medico – sentire la sua voce mi ha provocato una sensazione di felicità, di cui non saprei definire l’entità, imparagonabile a nessuna delle sensazioni più piacevoli che ho provato nella mia vita».
La brutta avventura ha avuto un lieto fine. Il giovane a bordo della sua vettura, insieme al suo collega Giuseppe Corsaro, mentre percorreva la strada di ritorno verso casa, è stato travolto da un torrente in piena. Un tratto di strada è prossimo al letto di un torrente. «Erano l’una di notte quando tutto è successo – racconta Antonello Basone – quando sono usciti dalla macchina mio figlio stava annegando, il suo collega ha trovato appiglio in un canneto ed è riuscito a prendergli la mano, riuscendo a metterlo in salvo».
Il medico rianimatore ha chiesto compagnia a un amico infermiere e si sono messi in macchina per raggiungere Catanzaro. Il viaggio in macchina da Castelvetrano e dopo poche ore l’abbraccio emozionante col figlio Fabio. «È stata la festa più grande della mia vita, grazie al suo angelo custode che lo ha protetto», ha detto il medico.

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