Divisioni e dubbi (anche) sulla legge sul gioco d’azzardo: il centrodestra mostra nuove crepe nelle sue fondamenta

CATANZARO C’era una volta un centrodestra granitico e inscalfibile… Dopo le crepe aperte dalla vicenda del consigliere “supplente”, ritirato dall’agenda politica a furor di popolo (e di Occhiuto…) la maggioranza in Consiglio regionale va in ambasce anche sulla proposta di legge di modifica della normativa in tema di ludopatia approvata nel 2018. Sul testo, presentato dai capigruppo della coalizione di governo, la maggioranza è già rumorosamente scivolata nell’ultimo Consiglio regionale, chiuso in anticipo per la mancanza del numero legale dovuta anche a svariate assenze dai banchi del centrodestra, avvelenati dalle tossine sprigionate dal dietrofront sul “supplente”.
Ma a distanza di una settimana il “vulnus” sembra ancora doloroso. La levata di scudi del terzo settore contro la proposta di legge sulla ludopatia – definita quasi coram populo un “colpo di spugna” ai vincoli contro il gioco d’azzardo – starebbe preoccupando non poco la coalizione di centrodestra.
In più, la sortita della capogruppo della Lega a Palazzo Campanella, la parlamentare Simona Loizzo, che ha firmato il testo insieme ai colleghi Arruzzolo (Forza Italia), Neri (Fratelli d’Italia), Crinò (Forza Azzurri), De Nisi (Coraggio Italia), Graziano (Udc) ma che oggi si è sfilata chiedendo il ritiro della Pdl, ha ulteriormente sgranato il fronte della compattezza del centrodestra.
E secondo quanto si apprende da fonti dello schieramento, nella maggioranza sarebbe già partita una profonda riflessione su come muoversi in vista del Consiglio regionale di lunedì prossimo. Al momento, la linea resta quella di inserire il provvedimento sulla ludopatia all’ordine del giorno della seduta del 12 dicembre, ma qualche consigliere in realtà avrebbe già manifestato i propri dubbi, se non addirittura la propria contrarietà.
Altri starebbero pensando alla possibilità di proporre degli emendamenti migliorativi al testo, finalizzati a reintrodurre un mimino di limitazioni di orario e di distanza nell’allestimento delle slot e delle macchinette nelle sale da gioco, nelle sale scommesse e nelle rivendite, in modo da spuntare le armi a chi parla di sanatoria e di resa della politica a chissà quali interessi: il problema è capire se è possibile procedere agli emendamenti visto che nell’ultimo Consiglio regionale la votazione era già iniziata prima che la seduta saltasse.
Infine, c’è il terzo fronte, che ancora non è uscito allo scoperto ma che si starebbe muovendo sottotraccia: quello di chi a questo punto preferirebbe non insistere su un testo così divisivo. Qualunque soluzione si troverà arriverà comunque nelle prossime ore: ore di travaglio nel centrodestra, nel quale adesso i malumori – a partire dalle fila di Fratelli d’Italia – incominciano a spuntare dietro la narrazione di una coalizione che non conosce punti deboli. Insomma, sembra si stia ripetendo lo stesso film della legge sul “supplente”, anche se in quel caso fu l’entrata in campo a piedi uniti di Occhiuto a far ritornare indietro la maggioranza mentre su questa vicenda verosimilmente il governatore non dovrebbe intervenire, salvo si renda conto di rischiare un’altra gogna mediatica per la Calabria. (c. a.)