LAMEZIA TERME «Il centrodestra faccia un passo indietro». Così i gruppi di opposizione in Consiglio regionale, che in modo unitario chiedono a gran voce alla maggioranza di ritirare la proposta di legge in tema di ludopatia che, modificando la normativa del 2018, elimina una serie di vincoli contro il gioco d’azzardo: la proposta di legge, non approvata nell’ultima seduta del Consiglio regionale per mancanza del numero legale, dovrebbe essere all’ordine del giorno dell’assemblea di lunedì. La richiesta-appello arriva, nel corso di una conferenza stampa a Lamezia Terme dal titolo “basta giocare con la vita”, da parte di Amalia Bruni (capogruppo del Misto), Davide Tavernise (capogruppo M5S) e il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo: la linea è condivisa dal Pd i cui esponenti non hanno potuto partecipare all’incontro con i giornalisti per precedenti impegni.
Secondo la Bruni «si tratta di una normativa che fa tornare la Calabria indietro di 30 anni sul fronte del contrasto al gioco d’azzardo, che colpisce le fasce più fragili della popolazione, quelle a rischio usura, e determina immense conseguenze anche sul sistema sanitario regionale perché crea dipendenza. È necessario che si raccolga l’allarme di figure come don Giacomo Panizza e di tante associazioni che stanno mettendo in guardia dal rischio legato all’approvazione di questa legge, una legge che – ha aggiunto la Bruni – va assolutamente cassata». Tavernise ha spiegato che «insieme ai colleghi dell’opposizione stiano valutando la possibilità di presentare emendamenti migliorativi al testo ma al centrodestra chiediamo di ritirarlo. Nell’ultima seduta del Consiglio regionale ne avevo proposto uno che ripristinava un limite orario di apertura delle sale gioco e sale scommesse a mezzanotte ma com’era prevedibile non è stato accolto. È evidente – ha proseguito il capogruppo M5S – che su questo tema c’è la forte pressione di una lobby, ma il testo non va assolutamente portato in aula: questo chiediamo al centrodestra, al cui interno registriamo comunque anche pareri contrari alla proposta». Per Lo Schiavo «la modifica della legge sulla ludopatia va contrastata con forza perché se fosse approvata passerebbe un messaggio politico devastante, quello di una Regione che allarga le maglie nei confronti di un tema così delicato qual è quello della ludopatia e del contrasto al gioco d’azzardo, tema che – ha ricordato – ha risvolti sociali molto significativi soprattutto in una realtà difficile quale quella calabrese».
Sulla vicenda è intervenuto anche il gruppo del Pd in consiglio regionale: «La Calabria si solleva davanti alla proposta di legge, avanzata dal centrodestra, che vuole modificare la disciplina dei giochi d’azzardo. Già in occasiona dell’ultima seduta di Consiglio regionale, nel momento in cui la proposta era arrivata di discussione, avevamo fatto mancare il numero legale, anche in considerazione delle assenze tra i banchi di centrodestra. Eravamo sulla strada giusta. Lo dimostra la vera sollevazione delle ultime ore. Dopo l’appello lanciato da Don Panizza, anche la Conferenza Episcopale Calabrese e poi Libera e molte altre associazioni stanno chiedendo che la proposta venga ritirata. Si tratta evidentemente di una tematica molto importante, specialmente in una Regione come la nostra, che non consente errori, ma anzi una riflessione ulteriore che porti a eventuali modifiche migliorative e non peggiorative della normativa attualmente esistente. Come gruppo del Pd continueremo a difendere la nostra posizione, facendo nostro l’appello che arriva dagli operatori sociali, anche in vista della seduta di Consiglio fissata per il prossimo 12 dicembre». (redazione@corrierecal.it)
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