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Dissesto idrogeologico, sindaci sotto assedio

Ospiti de “L’Altra Politica” i primi cittadini di Isola Capo Rizzuto e Soverato. Vittimberga: «Danni per dieci milioni di euro»

Pubblicato il: 07/12/2022 – 18:33
Dissesto idrogeologico, sindaci sotto assedio

LAMEZIA TERME Nuovo appuntamento con “L’Altra politica”, l’approfondimento settimanale in onda questa sera alle 21 sul canale 75 de L’Altro Corriere tv.
Ospiti di Ugo Floro i sindaci di Isola Capo Rizzuto e Soverato, Maria Grazia Vittimberga e Daniele Vacca. Al centro dell’attenzione i disagi scaturiti a seguito degli ultimi eventi temporaleschi nei due importanti centri dello Jonio calabrese.

Vittimberga: «Abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale»

«Abbiamo chiesto sin da subito lo stato di calamità naturale», ha esordito la prima cittadina di Isola Capo Rizzuto. Stiamo ancora in una fase di quantificazione dei danni, i quali da una prima sommaria stima ammonterebbero a oltre 10 milioni di euro, ma il bilancio è purtroppo suscettibile di variazione in aumento poiché bisogna ultimare la ricognizione dei disagi alle attività private. Siamo tuttavia in costante contatto con la Regione Calabria per approntare ogni necessaria misura per poter risolvere alcune delle problematiche più gravi». Non sono solo i disagi alla viabilità e alle abitazioni le emergenze del popoloso comune crotonese a preoccupare la locale amministrazione comunale, c’è anche un’emergenza mare, e quindi erosione, «per la quale ci stiamo muovendo da tempo a protezione della costa e degli insediamenti turistici».

Vacca: «Troppi i corsi d’acqua tombati»

Situazione diversa a Soverato, a detta del sindaco Vacca «dove i disagi derivanti dalle ultime precipitazioni temporalesche hanno riguardato una parte del territorio. Da anni siamo particolarmente attivi nella cura del territorio e nel monitoraggio continuo di quei corsi d’acqua che rappresentano un grave pericolo, anche perché alcuni di essi negli anni 70 e 80, auspice una politica del territorio imprudente, risultano essere tombati».
Vacca reputa prioritario il rispetto dei limiti imposti dal Psc al fine di prevenire disastri come quello del camping Le Giare che provocò 22 anni addietro ben 13 vittime: «È una ferita aperta nella nostra comunità, che non si rimarginerà mai e che deve insegnare a rispettare la natura e il territorio, a proposito del quale noi non permetteremo più alcun consumo di suolo, ma solo misure di rigenerazione urbana». (redazione@corrierecal.it)

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