Riceviamo e pubblichiamo dall’avvocato Antonio Gigliotti.
Formulo la presente in nome e per conto del sig. Giovanni Mezzatesta, nato a Soveria Mannelli (CZ) il 03/04/1976, residente in Decollatura in via Piano Cappuccio n.8. il quale mi ha conferito espresso mandato di formulare la presente.
Riferisce il signor Giovanni Mezzatesta che il Corriere della Calabria, in data 11 novembre 2022 ha pubblicato il seguente articolo di stampa: “Reventinum, lo stretto legame tra Marco Gallo e Luciano Scalise”, nel quale articolo si afferma che a secondo un intercettazione avvenuta tra tale Roperti e Giovanni Mezzatesta sarebbe emerso il sostegno finanziario che la cosca Scalise elargiva a Gallo. Siffatta esposizione lascia erroneamente intendere al lettore che il mio assistito sia stato personalmente a conoscenza delle dinamiche criminali intercorrenti tra i due soggetti.
A tal proposito il sig. Mezzatesta, la posizione del quale nell’ambito dell’operazione Reventinum è stata archiviata in fase di indagini preliminari, intende precisare di avere appreso dell’esistenza del sig. Marco Gallo solo a seguito dell’arresto dello stesso e che nell’intercettazione in questione altro non si faceva che commentare le notizie apprese dalla stampa che sin dal 2018 ha riportato con dovizia di particolari il ritrovamento di documenti attestanti i rapporti finanziari dei quali si discute descrivendo Marco Gallo come “Uomo degli Scalise”.
Distinti saluti.
L’articolo al quale si fa riferimento la nota trae spunto dall’esame, condotto in udienza davanti alla Tribunale di Lamezia Terme, dal maresciallo Vito Margiotta della Guardia di Finanza di Lamezia Terme. Il Corriere della Calabria non ha fatto altro che la mera cronaca di una udienza. (redazione@corrierecal.it)
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