MILANO «Va bene tutto e con il rispetto di tutti, ma che nel periodo natalizio la Stazione Centrale di Milano diventi il palcoscenico della Regione Calabria… anche no!». Sono le parole postate su Facebook da Andrea Capelletti, sindaco leghista del Comune di Covo, paese della Bassa Bergamsca. Le rimostranze del primo cittadino del Carroccio – scrive il sito “Prima Bergamo” – nascono da una iniziativa promozionale della Regione Calabria in Lombardia, esattamente a Milano dove sulla facciata della stazione centrale, sul lato di Piazza Duca D’Aosta, viene proiettata la scritta Calabria Straordinaria a caratteri cubitali.
Si tratta dell’iniziativa “Senstation on ice”, davanti alla Stazione Centrale, un villaggio invernale, di cui la Calabria è main partner. L’area comprende pista di pattinaggio di 1.300 metri quadrati, la più grande mai allestita a Milano, un albero di Natale di 18 metri illuminato da 1.500 led, una casa di Babbo Natale dove lasciare la letterina e farsi una foto ricordo, una pista di snow tubing, per scendere in gommone sul ghiaccio, e anche una struttura di nove metri dove fare un viaggio virtuale per scoprire le bellezze calabresi.
«O si organizza una vetrina per tutte le eccellenze italiane, o quantomeno per quelle lombarde. Milano, e la Stazione Centrale, sono un po’ una porta per il turismo europeo e non mi sembra il caso che ad una regione sia data la possibilità di accaparrarselo, tra l’altro probabilmente nel periodo migliore dell’anno», si lagna il leghista su Facebook che allega al suo post le immagini dell’iniziativa promozionale della Regione Calabria con le foto dei più begli scorci del territorio. Un’iniziativa che a Capelletti non va proprio giù.
E a chi nei commenti gli chiede se vi sia stata una ragione per fare tutto ciò, Capelletti risponde: «Il motivo c’è sicuramente, è una campagna promozionale. Il tema è se sia opportuno. Poi l’autorizzazione all’occupazione non so a chi spetta, se al Comune di Milano, alle Ferrovie delle Stato o chi per essi, ma cambia poco la sostanza. Io non avrei autorizzato».
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