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La riflessione

«Pedofilia, omicidi e impunità italiana»

Tutti concepiamo il diritto come una forma essenziale che contempla garanzie assolute, siamo nel campo del penale, per chi è indagato, e bisogno di certezza della pena.Sono tanti, ancora troppi, g…

Pubblicato il: 10/12/2022 – 11:50
di Mario Campanella*
«Pedofilia, omicidi e impunità italiana»

Tutti concepiamo il diritto come una forma essenziale che contempla garanzie assolute, siamo nel campo del penale, per chi è indagato, e bisogno di certezza della pena.
Sono tanti, ancora troppi, gli errori giudiziari che colpiscono molti nostri connazionali e si concorda sul fatto che la carcerazione preventiva è spesso ingiustificata o esagerata e potrebbe essere sostituita da forme meno afflittive.
Detto questo, ci sono tanti reati contro la persona, dal più terribile l’omicidio ad altri non meno gravi come la pedofilia, in cui per un motivo o per un altro si assiste a una scarsa concezione della giusta pena.
Giusta pena, va ribadito, che in ogni Paese giuridicamente nobile e democratico, dovrebbe essere riabilitativa.
Per tanti omicidi, ma anche per reati come gli abusi sessuali in danno dei minori, le sentenze tengono conto spesse volte di attenuanti o, peggio ancora, di sconti derivanti da disturbi dì personalità che solo in Italia vengono considerati. E così vediamo paradossalmente che reati bianchi, ad esempio la bancarotta fraudolenta, vengono a volte puniti in maniera peggiore degli omicidi.
Addirittura nel caso dei reati pedopornografici ci sono, in pochi casi ma ci sono, fessure dì patteggiamento e non menzione che non fanno onore al nostro ordinamento.
Una riforma urge. Sia per le concezioni di infermità e seminfermità mentale che vanno solo indirizzate con la presenza della discriminante psicotica, sia per la pedopornografia in cui è oggettivamente inaccettabile che ci sia una possibilità residua di patteggiamento.
Ovviamente chi scrive ha ben presente che la presunzione di innocenza è sacra per tutti, che i tre gradi di giudizio non sono un optional e che ogni determinazione va assunta laddove ci siano condanne statuite oltre ogni ragionevole dubbio. Si può e si deve essere sempre garantisti e, allo stesso tempo, garantire giustizia giusta. Nel solco delle leggi dì una democrazia autentica.

*giornalista

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