Due esplosioni si sono udite in serata a Zvecan, uno dei quattro maggiori Comuni a maggioranza serba nel nord del Kosovo. A riferirlo è stato l’inviato del quotidiano belgradese Vecernje Novosti, che non ha precisato l’origine delle deflagrazioni. Lo stesso giornale ha dato notizia di una sparatoria nei pressi di Zubin Potok, altro Comune a maggioranza serba nel nord. Uno scambio a fuoco, è stato precisato, protrattosi per circa 15 minuti. Eventi questi che confermano l’alta tensione interetnica che persiste nel nord del Kosovo, dove dal pomeriggio gruppi di serbi – per protesta contro l’arresto di un poliziotto serbo – hanno attuato blocchi stradali ed eretto barricate. La situazione è monitorata dalla polizia kosovara, affluita in forze nei giorni scorsi, ma anche da unità di Eulex, la missione civile europea, e da pattuglie della Kfor, la Forza Nato in Kosovo. In serata il presidente serbo Aleksandar Vucic, in un duro intervento in diretta televisiva, ha ribadito le accuse al premier kosovaro Albin Kurti di voler esasperare la situazione con la sua politica ostile ai serbi e di disprezzo del diritto internazionale e degli accordi già raggiunti in sede di dialogo. (ANSA).
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