Dopo il Senato ora la Camera. Da domani a Montecitorio parte la discussione generale del disegno di legge che contiene misure per il servizio sanitario della Calabria, il cosiddetto “Decreto Calabria” nella sua ultima versione targata centrodestra. Alla Camera dunque l’ultimo passaggio del provvedimento che proroga di altri sei mesi il commissariamento della sanità calabrese. Il testo licenziato dal Senato, e inviato a Montecitorio l’1 dicembre, prevede anzitutto l’erogazione alla Calabria di un contributo straordinario di 60 milioni60 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023.
Il nuovo “Decreto Calabria” inoltre assegna maggiori margini di manovra al commissario Occhiuto nella scelta e nella sostituzione del management aziendale: al Senato infatti è stata confermata la norma per la quale «i commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi decadano, ove non confermati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto», ma con l’approvazione di un emendamento è strato disposto che «si fa espressamente salva la facoltà del commissario ad acta di nominare, in ogni caso, i direttori generali degli enti del servizio sanitario regionale». È stata poi data autorizzazione all’Agenas alla proroga dei contratti di lavoro flessibile a supporto dell’attività del commissario ad acta nel limite di 25 unità, è stata prevista la copertura nel limite di 256.700 euro per l’anno 2022 e di 577.500 euro per il 2023, utilizzando l’avanzo di amministrazione della stessa Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, si è stabilito che «il personale non dirigenziale assunto dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per supportare le attività dei commissari ad acta per l’attuazione dei piani di rientro dai disavanzi sanitari regionali, il quale è assegnato fino al 31 dicembre 2024, può essere destinato a operare anche presso il dipartimento Tutela della Salute, servizi sociali e socio-sanitari della “Azienda per il Governo del servizio sanitario della regione Calabria-Azienda zero».
Infine, ultima novità prodotta dalla conversione al Senato, l’emendamento che dispone il blocco dei pignoramenti nei confronti delle Asp fino a tutto il 2023, blocco che ritorna dopo che la Consulta aveva bocciato la precedente proroga al 2025. L’emendamento prevede che «in ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale n. 228 dell’11 novembre 2022, al fine di concorrere all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, di assicurare il rispetto della direttiva europea sui tempi di pagamento e l’attuazione del piano di rientro dei disavanzi sanitari delle Regione Calabria, non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti degli enti del servizio sanitario della Regione Calabria, di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118. I pignoramenti e le prenotazioni a debito sulle rimesse finanziarie trasferite dalla Regione Calabria agli enti del proprio servizio sanitario regionale effettuati prima della data di entrata in vigore della legge di conversione 17 dicembre 2021, n. 215 (decreto-legge 21 ottobre 2022, n. 146), non producono effetti dalla suddetta data e non vincolano gli enti del servizio sanitario regionale (i tesorieri), i quali possono disporre, per il pagamento dei debiti, delle somme agli stessi trasferiti durante il suddetto periodo. Le disposizioni del presente comma si applicano fino al 31 dicembre 2023 e non sono riferite ai crediti risarcitori da fatto illecito e retributivi da lavoro». Altra novità prevista dal testo approvato in senato è la possibilità, per il commissario della sanità calabrese, di avvalersi della collaborazione dell’Agenzia delle entrate. Tutte queste norme dunque da domani saranno al centro della discussione alla Camera, alla quale relazionerà, tra gli altri, la neo deputata della Lega Simona Loizzo per la commissione Affari sociali: in commissione erano stati proposti degli emendamenti al “Dcereto Calabria da parte del centrosinistra, emendamenti che non sono stati approvati. Se alla Camera il testo non subisce altre modifiche il nuovo Decreto Calabria diventerà automaticamente legge: in caso di altre modifiche dovrà tornare al Senato. (a. c.)
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