Prima una riunione di maggioranza, poi la seduta del Consiglio regionale. Il primo step sicuramente più ostico del secondo… Sarà un lunedì intenso, un altro lunedì intenso per la verità, per il centrodestra, alle prese da alcune settimane con una serie di fibrillazioni e di tensioni inedite e persino inattese, dopo un primo anno di legislatura all’insegna della compattezza. Il “vulnus” apertosi dopo le elezioni politiche, con le inevitabili ripercussioni delle trattative per le candidature e poi dell’esito del voto anche sugli assetti alla Regione, da fisiologico sembra essere diventato strutturale, se si considerano gli ultimi due dossier sui quali la maggioranza regionale si è incartata fino a dividersi: la proposta di legge sul consigliere “supplente” e, buona ultima, quella sulla ludopatia, da tanti ribattezzata un “colpo di spugna” alla lotta contro il gioco d’azzardo, entrambe firmate dai capigruppo del centrodestra (con qualche distinguo) ma entrambe di fatto bloccate (per quella sulla ludopatia c’è al momento il ritiro delle firme, che comunque è un ritiro…). Sulla legge sul “supplente” si è registrata la non condivisione del leader della coalizione Roberto Occhiuto, sulla legge sulla ludopatia si è registrata anzitutto una levata di scudi della Chiesa, delle comunità di recupero e dell’associazionismo, levata di scudi alla quale poi hanno dato riscontri la capogruppo della Lega Simona Loizzo, la sottosegretaria all’Interno Wanda ferro e quindi Fratelli d’Italia, e lo stesso Occhiuto che ha chiesto ai consiglieri regionali di ascoltare con maggiore attenzione le istanze della società quando si affrontano temi delicati e “sensibili”. Domani a Palazzo Campanella, per come preannunciato dal presidente del Consiglio regionale, il tema ludopatia sarà al centro di una riunione di maggioranza, nella quale – a quanto si apprende – dovrebbe essere portata all’attenzione di tutto il centrodestra un emendamento o un nuovo testo, primo firmatario Giuseppe Gelardi, che dovrebbe ripristinare qualche limite sparito nella formulazione dei capigruppo. L’intenzione di Mancuso – si fa intendere da fonti di Palazzo Campanella – sarebbe quella di far convergere tutti su questo nuovo testo, ma al momento non si sa come si orienteranno i cinque capigruppo firmatari della prima versione, e l’ultimo boatos non esclude che alla fine su questo tema e sui relativi provvedimenti la maggioranza opti per il ritiro. Ma tutto questo è comunque la “spia” dello scollamento e dei malumori che albergano, ormai anche visivamente, nel centrodestra. Malumori che – dicono i bene informati – hanno più livelli: ci sono i malumori dei consiglieri regionali verso il governatore Occhiuto e la Giunta, malumori di alcuni consiglieri regionali verso Mancuso e malumori tra gli stessi consiglieri regionali. Domani dalle parti di Palazzo Campanella se ne capirà di più.
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