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L’apericena della ‘ndrangheta per sostenere il centrodestra di Pioltello

Il banchetto elettorale in pescheria, la raccolta di voti tra gli stranieri e i siciliani. L’incontro dal fruttivendolo egiziano e il messaggio all’“intruso”: «Fatti i ca**i tuoi».

Pubblicato il: 12/12/2022 – 20:34
di Alessia Truzzolillo
L’apericena della ‘ndrangheta per sostenere il centrodestra di Pioltello

MILANO Secondo il gip non ci sono dubbi: «Gli esposti elementi probatori, di carattere intercettativo, risultano ampiamente sufficienti a provare la pesante interferenza di Cosimo Maiolo, con l’aiuto di Luca Del Monaco, in evidente rappresentanza del proprio clan familiare, nelle elezioni amministrative tenutesi a Pioltello nel settembre 2021».
Il presunto boss di Pioltello, Cosimo Maiolo, avrebbe avrebbe garantito sostegno elettorale alle liste elettorali di centro-destra a Pioltello, nel Milanese.
Gli inquirenti hanno ricostruito le varie fasi di questa campagna elettorale.
Il 20 settembre si incontrano Cosimo Maiolo e Franco Iuliano.
La loro strategia era quella «iniziare la campagna elettorale al fine di cacciare la precedente giunta di sinistra e riappropriarsi dell’appalto per i servizi cimiteriali», scrive il gip nei brogliacci dell’inchiesta sul locale di Pioltello.
I due concordano di votare due persone tra le quali il fratello dell’avvocato che seguiva Maiolo nelle sue vicende giudiziarie. «… il calabrese… come consigliere…avvocato penalista…. l’avvocato che mi segue a me… mi ha chiesto a me un favore per il fratello», dice Maiolo.
«Dobbiamo prendere a tappeto… io a questi qua che è se ne devono andare… speriamo che ce la facciamo porca bastarda», è il piano del presunto boss.
Il 23 settembre gli investigatori della Squadra Mobile registrano un incontro tra Cosimo Maiolo, Luca Del Monaco e il candidato a sindaco del centro destra Claudio Fina (non indagato in questo procedimento, ndr).
Prima dell’arrivo di Fina, Maiolo scherza sul fatto che avrebbe fatto una sua lista politica come capo della ‘ndrangheta: «mi faccio la lista civica per me senza… registrata mi metto… capo della ’ndrangheta…»
All’arrivo del candidato a sindaco, Del Monaco fa le presentazioni definendo Maiolo «quale proprio braccio destro e come “il calabrese” che Fina ha conosciuto solo per quanto detto dai giornali. Fina, in un primo momento, è rimasto sorpreso credendo si trattasse di notizie recenti di giornali che non aveva letto, ma Maiolo ha subito precisato che si trattava di eventi passati. A quel punto è intervenuto Luca Del Monaco che, chiamando vicino a sé Maiolo, ha precisato trattarsi di articoli denigratori scritti dalla sinistra sul conto di questi, sottendendo che il suo curriculum criminale era l’invenzione di una parte politica contrapposta al centrodestra».
A questo punto il gip apre una parentesi nella quale specifica che il candidato Fina ha lavorato nel Comune di Pioltello dal 2001. «Come noto – è scritto nell’ordinanza – l’indagine Infinito-il Crimine al momento dell’esecuzione delle ordinanze avvenuta nel luglio 2010, aveva avuto grande risalto sulla stampa, in particolare su quella locale. È quindi del tutto inverosimile che Claudio Fina, dipendente del Comune di Pioltello dal 2001, non abbia conosciuto/conosca la “caratura criminale” di Cosimo Maiolo».

Il banchetto elettorale

Nel corso dello stesso incontro Maiolo propone l’organizzazione di un «banchetto elettorale nella galleria ove è ubicata la pescheria del figlio Omar». Del Monaco di offre di sponsorizzare l’evento ma «per ovvi motivi legati ai precedenti giudiziari di entrambi Maiolo e Del Monaco non avrebbero partecipato». Maiolo dice che «si sarebbe recato, “per caso”, a trovare il figlio Omar aspettando poi le indicazioni di Fina/Del Monaco per organizzare tutto». «… e io arrivo lì come da libero cittadino… vado lì che c’è mio figlio…», dice Maiolo
I tre concordano la data dell’evento: il 29 settembre 2021. Si decide di fare un aperitivo-cena per potersi garantire la partecipazione anche di coloro che escono dal lavoro. Maiolo pensa ai particolari: «Le patatine da dare ai bambini, il frittino misto… metti fuori una cariola quella pitturata con le bottiglie con ghiaccio…si organizza, si mette anche una ragazza, una ragazza con le bottiglie…».

I voti degli stranieri a Pioltello

La conversazione prosegue sul bacino di voti, costituito degli stranieri residenti a Pioltello, dal quale avrebbero potuto attingere. Maiolo afferma di avere i voti dei pakistani nonché dei votanti provenienti da Bangladesh, Ecuador e Romania: «Allora mi sa che ci siamo…Romeni, Egiziani…Ecuador…». In più Cosimo Maiolo suggerisce di interpellare anche i siciliani di Pioltello che avrebbero incontrato con Del Monaco la domenica successiva al battesimo del nipotino. «… dobbiamo vedere … dobbiamo sondare i Siculi… i Siculi… al battesimo…», raccomanda.
Il giorno dopo Maiolo si reca da un fruttivendolo egiziano chiedendo che gli egiziani votassero per Fina. Quello però gli risponde di avere ricevuto «da tale “Franco di Africo”, abitante a Rodano, indicazioni di votare una donna e di non volersi mettere contro». Ma Maiolo ribadisce che dovevano votare per il centro destra, altrimenti non «si andava bene» e aggiunge di avere un contatto diretto con il candidato a sindaco e il candidato a consigliere Menna (anche lui non è indagato, ndr): «Perché qua, io sono diretto con il sindaco, con tutti gli assessori, di là che li porta uno che voi non conosce nessuno da rubare solo i voti no, io qua io parlo, io sono direttamente». Maiolo aggiunge che sarebbe passato anche dai pakistani e dagli albanesi.
In effetti poco dopo l’indagato incontra il figlio Salvatore e gli chiede di contattare gli albanesi per dare il voto di tale comunità alla coalizione di centro destra. Il figlio, però, lo avverte che la condotta del padre era foriera di guai poiché qualcuno avrebbero avvisato subito le forze dell’ordine dell’interesse “politico” di Cosimo Maiolo. L’uomo non si scoraggia e, anzi, avvisa Luca Del Monaco di contattare soggetto del Reggino, residente a Rodano, che aveva dato suggerimenti elettorali al fruttivendolo egiziano. Il messaggio è: «Fatti i ca**i tuoi che ci hai ca**to il ca**o». 

«Ne ho dei sassi sulle scarpe da tirarmi via»

Il 29 settembre, giorno dell’aperitivo-cena elettorale, la Squadra Mobile ha documentato «come già alle 16.00 fosse stato allestito uno stand elettorale a favore dei candidati Claudio Fina e Marcello Menni, nonché la presenza di Cosimo Maiolo con i figli Salvatore ed Omar, nonché di altri soggetti, non identificati, impegnati attivamente nella campagna elettorale».
Il giorno delle elezioni, al bar con alcuni avventori, Maiolo si augurava la vittoria del centrodestra di Fina: «Speriamo che ce la fa perché una mano gliela abbiamo data noi… Speriamo che mi arriva la bella risposta pure di là…almeno… se arriva pure di là, ne ho dei sassi sulle scarpe da tirarmi via..». La sconfitta del centrodestra a Pioltello però non abbatte Maiolo il quale afferma che «però abbiamo preso quasi 5 mila voti…» commenta in un bar di Rivolta d’Adda, comune nel quale, dice: «Rivolta si, gli abbiamo rotto il culo, a Rivolta si… a Rivolta ce l’abbiamo fatta…». (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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