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L’inchiesta

“Caso Qatar”, Bruxelles trema: diversi europarlamentari a libro paga

S’allarga inchiesta sulle corruzioni per “moderare” la posizione del Parlamento nei confronti del Paese del Golfo

Pubblicato il: 14/12/2022 – 19:05
“Caso Qatar”, Bruxelles trema: diversi europarlamentari a libro paga

BRUXELLES Non sarebbe circoscritta solo ai quattro fermati ma riguarderebbe diversi europarlamentari a libro paga del Qatar. È una delle ipotesi dell’inchiesta della procura federale di Bruxelles che indaga sulla presunta corruzione per “moderare” la posizione del Parlamento europeo sulle violazioni di diritti umani nell’emirato del Golfo. Un’inchiesta che tra il mandato d’arresto europeo per la moglie e la figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri e un ordine di investigazione europea ha coinvolto anche gli inquirenti italiani. In particolare, nei giorni scorsi sono state eseguite alcune perquisizioni che hanno portato al sequestro di somme di denaro alla famiglia Panzeri (17 mila euro) e Francesco Giorgi, assistente europarlamentare e compagno di Eva Kaili, vice presidente del Parlamento europeo.
Nessuna segnalazione o intervento esterno: il Qatargate è un’indagine scattata dall’attività dei servizi segreti belgi, nell’ambito della loro azione contro le minacce da Stato estero. Il tutto già nel 2021, dando il via a un’operazione nella massima segretezza, a cui hanno partecipato i servizi di intelligence di altri cinque Paesi, e che si è ‘conclusa’ con una perquisizione segreta in casa dell’ex eurodeputato italiano, Antonio Panzeri. Prima di venerdì scorso, gli agenti vi erano già entrati, di nascosto, e avevano scoperto 700 mila euro in contanti. È stato il momento in cui hanno deciso di affidare il tutto, nel luglio scorso, al giudice belga che ha condotto l’inchiesta che è sfociata nell’arresto, tra gli altri, di Panzeri ed Eva Kaili, l’ex vice presidente del Parlamento europeo. Lo scrivono Le Soir e Knack, che riportano conferme del ministro della Giustizia, Vincent Van Quickenborne.
Tre dei quattro sospettati arrestati venerdì scorso dalla polizia belga nell’ambito del cosiddetto Qatargate oggi sono comparsi davanti ai magistrati del Tribunale di Bruxelles. Lo riportano i media belgi al termine della prima udienza, che si è tenuta a porte chiuse, sul caso di corruzione che ha già convolto a vario titolo eurodeputati, assistenti parlamentari, presidenti di ong. Il fascicolo di Eva Kaili, vice presidente destituita del Parlamento europeo, è stato rinviato al 22 dicembre, secondo quanto riportato dal canale Rtl. Nelle prossime ore le autorità belghe diffonderanno maggiori dettagli sulla prima comparizione degli accusati in Tribunale.

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