CATANZARO Prima una call con alcuni big regionali e poi – domenica – una tappa in loco per una conoscenza più diretta del territorio. Il governatore emiliano Stefano Bonaccini mette la “bandierina” sulla Calabria in vista del congresso per la segreteria del Pd alla quale si è candidato alcune settimane fa. Entra dunque nel vivo anche in Calabria la fase congressuale che consegnerà ai democrat una nuova guida dopo l’esperienza Enrico Letta. In lizza oltre a Bonaccini la sua vice in Emilia Romagna, Elly Schlein, che rappresenta l’ala per così dire movimentista del Pd, e l’ex ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli.
A parte qualche eccezione, al momento non ci sono posizionamenti ufficiali di gran parte dei leader del Pd calabrese, anche se alcune dinamiche già si starebbero delineando. La linea che sta seguendo il segretario regionale del Pd Nicola Irto, che – riferiscono fonti accreditate – avrebbe già avuto interlocuzioni al Nazareno con i pretendenti alla segreteria, è quella di dar corso al mandato ricevuto dalle ultime assemblee di partito, quella di attestare gran parte dei dem calabresi su quel candidato che dia maggiori garanzie di attenzione alle ragioni del Mezzogiono, linea però che si starebbe scontrando con una realtà già molto frastagliata e al solito non unitaria. Un primo dato che si starebbe profilando è la scomposizione delle correnti, nel senso che anche in periferia questa volta gli schieramenti dei colonnelli locali potrebbero non essere automatici rispetto a quelli dei loro leader nazionali. Un altro dato, peraltro in linea con il trend nazionale, è che verso Bonaccini si starebbe orientando gran parte della rappresentanza istituzionale del Pd calabrese e dell'”apparato” di partito, mentre la Schlein starebbe facendo maggiormente presa su militanti, base ed ex iscritti. Ufficialmente, per ora, si sono schierati chiaramente il sindaco sospeso di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che ha fatto l’endorsement per Bonaccini, e la già parlamentare Enza Bruno Bossio che, interpretando anche quella che è a tutti gli effetti una rivendicazione di molte delle donne democrat, ha abbracciato la mozione della De Micheli. Per il resto, indiscrezioni, anche se molto accreditate. A esempio, con la Schlein si posizionerebbe il dirigente nazionale Carlo Guccione, e potrebbe seguirlo a ruota anche il capogruppo alla Regione Mimmo Bevacqua che quindi seguirebbe il leader di Areadem, anche se Bevacqua auspicherebbe un percorso unitario del partito calabro nell’ottica della priorità alle ragioni del Mezzogiorno, mentre con Bonaccini si posizionerebbe il consigliere regionale Ernesto Alecci, uno dei maggiori esponenti di Base Riformista, che è l’area dalla quale del resto proviene Bonaccini.
Il governatore dell’Emilia Romagna ovviamente punta a non farsi imbrigliare da logiche di corrente e ad ampliare sempre di più la platea dei propri sostenitori, per questo ha già avviato un tour nei vari territori che domenica – per come annunciato dallo stesso Bonaccini su twitter – farebbe tappa in Calabria. Prima, però, il candidato alla successione di Letta dovrebbe avere un’interlocuzione con alcuni big del Pd calabrese: a quanto si apprende da fonti accreditate, nei prossimi giorni Bonaccini dovrebbe tenere una call con il segretario Irto e con il gruppo dem in Consiglio regionale, e altri contatti con altri dirigenti e amministratori territoriali. In ogni caso, si può sicuramente dire che Bonaccini ha già decisamente puntato (anche) sulla Calabria, anche se nei confronti del governatore emiliano non mancano le perplessità, legate alle sua posizione piuttosto spinta sull’autonomia differenziata, posizione che peraltro in questi ultimi tempi si sarebbe molto “ammorbidita”. Mentre si attende la contromossa della Schlein. (c. a.)
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