ROMA Le favole del calcio non sempre hanno l’esito felice, ma restano pur sempre bella favole. In finale al Mondiale, contro l’Argentina di Leo Messi, va da pronostico la Francia campione in carica; il Marocco, vera sorpresa del torneo, si deve accontentare dell’applauso del mondo che in gran parte tifava per lui prima, e che dopo il 2-0 dei Bleus in semifinale gli rende omaggio per coraggio, sfrontatezza e bel gioco. A fare la differenza è stato certo il superiore tasso tecnico dei “galletti”, ma anche un pizzico di fortuna di Deschamps, un’iniziale scelta sbagliata di Regragui e la mancanza di esperienza dei giocatori nordafricani sottoporta.
La Francia è stata soprattutto la regia di Griezmann e le sgasate di Mbappè, i gol del milanista Theo Hernandez e di Kolo Muani; il Marocco, che pure ha dovuto rimontare uno svantaggio iniziale inatteso visti i precedenti difensivi, è stata squadra vera in un gioco sempre verticale, veloce, preciso, ma privo di un terminale offensivo. Di tutto questo hanno approfittato i campioni.
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