PESARO Si è aperto oggi in Corte d’Assise di Pesaro il processo contro Rocco Versace, 55 anni, originario di Taurianova (Reggio Calabria). È accusato di concorso nell’omicidio di matrice ‘nranghetista di Marcello Bruzzese di 51 anni, ucciso la sera di Natale 2018 solo perché fratello di Girolamo, ex affiliato della cosca Crea, poi diventato collaboratore di giustizia.
La vendetta per questa scelta si è abbattuta a distanza di circa 10 anni sul fratello Marcello che lo Stato aveva trasferito con la sua famiglia a Pesaro, ma senza cambiarne il cognome, tanto che spiccava nella buca delle lettere in via Bovio, nel centro di Pesaro. Qui, alle 18:00 circa, del 25 dicembre di 4 anni fa, due sicari lo aspettavano nascosti, mentre faceva manovra per rientrare con l’auto in garage. Venne ucciso con 20 colpi di pistola senza aver possibilità di scampo. Poi la fuga dei killer. La procura antimafia di Ancona a distanza di tre anni è arrivata ad identificare i presunti sicari e il complice, ossia Versace che oggi ha seguito il processo in videoconferenza dal carcere. E’ accusato di aver guidato i due killer all’appuntamento con la vittima dopo averne seguito spostamenti e abitudini per un mese. Si sono costituiti parte civile i parenti della vittima tra cui il fratello Girolamo in collegamento da un luogo segreto. L’udienza è stata aggiornata al 10 gennaio. Domani invece si aprirà il processo con rito abbreviato ad Ancona contro i due presunti autori materiali del delitto, Michelangelo Tripodi e Francesco Candiloro, fermati dalla Dda di Ancona.
x
x