SIDERNO Un cumulo di lastre di eternit abbandonato a pochi metri da dove scorre la fiumara Novito, il corso d’acqua che divide Locri e Siderno. Intorno, a deturpare quello che doveva essere uno scorcio naturale che si affaccia sul Mar Ionio, una vera e propria discarica a cielo aperto fatta di rifiuti di ogni genere. Plastica, cartoni, carcasse di vecchi elettrodomestici, pezzi di mobili.
Sul ciglio della strada c’è perfino un divano per chi si volesse accomodare, e “ammirare” seduto, chi con tanto “impegno” ha trasformato un angolo di natura in una pattumiera piena di rifiuti altamente inquinanti.
Ma non finisce qui. A pochi passi dalla fiumara, in un angolo della strada, ad attirare l’attenzione ci sono enormi sacchi bianchi accumulati e recintati con una rete arancione. Una parte di quel che resta è stato bruciato: proprio lì c’è una scritta che ne indica il contenuto: «amianto».
«L’acqua purtroppo passa attraverso tutti i rifiuti che si sono accumulati negli anni e che poi puntualmente vengono bruciati con tutto quello che comporta l’emissione di tutte queste sostanze nell’aria». A parlare ai microfoni del Corriere della Calabria è Arturo Rocca, presidente dell’Osservatorio ambientale Diritto per la Vita, che attraverso monitoraggi e segnalazioni opera in particolare sul territorio della Locride su questioni di carattere ambientale. «C’è chi poi ha pensato di venire a scaricare delle lastre di eternit, – afferma Rocca indicando il cumulo a pochi passi dalla riva del Novito – è una situazione assolutamente insostenibile che a livello ambientale abbassa la qualità della vita. È qui che si dovrebbe intervenire in maniera seria soprattutto limitando gli accessi agli alvei delle fiumare».
Un fenomeno, dunque, che mette in serio pericolo l’ambiente e la nostra salute e al quale si auspica possa essere trovata velocemente una soluzione. «Per quanto ce la farà il sistema linfatico del nostro territorio a far sì che i nostri mari non vengano avvelenati da tutti i veleni che buttiamo nelle fiumare?» osserva Rocca. Il tempo è poco. «Le nostre fiumare sono il sistema linfatico del nostro territorio. Quando nel nostro corpo si ammala il sistema linfatico, noi stiamo male. Quando si ammala il sistema linfatico del territorio, sta male tutto l’ambiente. L’intervento del pubblico deve essere un intervento di controllo severo, però ci deve essere anche la collaborazione dei cittadini. Il rispetto dell’ambiente è un rispetto verso noi stessi, più l’ambiente è sano più la nostra qualità della vita si alza». (redazione@corrierecal.it)
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