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Si decide a Roma il futuro dei siti inquinati di Crotone

Eni Rewind chiede il cambio di destinazione d’uso di una delle aree. L’ipotesi di trasferirvi i rifiuti della “Passeggiata degli innamorati”

Pubblicato il: 15/12/2022 – 13:16
di Gaetano Megna
Si decide a Roma il futuro dei siti inquinati di Crotone

CROTONE Eni Rewind ha chiesto il cambio di destinazione d’uso del sito inquinato di Crotone. La richiesta è stata inoltrata al ministero dell’Ambiente, che è il soggetto istituzionale titolato a esprimersi, essendo l’area industriale di Crotone inserita tra i Sin (Siti interesse nazionale). Attualmente l’area industriale è normata dal Piano regolatore generale del Comune, che destina quei terreni a scopi residenziali e terziari. Se dovesse andare a buon fine la richiesta di Eni Rewind la decisione del ministero dell’Ambiente avrebbe il valore di variante urbanistica. A Roma si deciderebbe il futuro di quei terreni.
L’idea della società dell’Eni che si occupa della bonifica dell’area industriale è quella di utilizzare l’area in questione come discarica per smaltire il milione di tonnellate di rifiuti, con presenza di Tenorm, che sono attualmente stipati nelle due collinette note con il nome della “Passeggiata degli innamorati” (discarica di Farina Trappeto).
Quelle collinette, come prevede il Pob fase 2, dovrebbero essere bonificate (smantellate) perché la loro posizione a mare rappresenta un serio pericolo per la salute dei cittadini. Il mare erode e trascina i veleni industriali, che sono stati stipati in quell’area proprio dall’Eni quando è iniziata la dismissione degli impianti e dei fabbricati dell’ex Enichem ed ex Pertusola Sud (seconda metà degli anni novanta del secolo scorso). In un primo momento era stato deciso e preventivato di trasportare i rifiuti della “Passeggiata degli innamorati” fuori dalla Calabria.
Nella conferenza dei servizi decisoria, tenutasi a Roma nel 2019, è stato deciso che i rifiuti dovevano restare a Crotone perché non c’era in Italia o in Europa una discarica capace di contenerli tutti. Occorreva una discarica adatta ai tipi di rifiuti presenti nella città pitagorica. Questa è stata la tesi dell’Eni. Nel 2020 la decisione è diventata operativa con l’approvazione del Decreto attuativo del Pob fase 2. I rifiuti, quindi, devono restare a Crotone.
L’Eni ha proposto due soluzioni: costruire una nuova discarica per rifiuti speciali (tossici e pericolosi) a Giammiglione, a ridosso del centro abitato, oppure “sarcofagare” tutto all’interno dell’area industriale (ex sito delle fabbriche), che è all’interno dell’area commerciale e di altre attività. Evidentemente ha optato per questa seconda soluzione, che richiede comunque il cambio della destinazione d’uso. Dal canto suo l’amministrazione comunale non farà salti di gioia perché su quell’area avrebbe in mente di costruire una parco fotovoltaico per produrre energia a basso costo da destinare alle famiglie crotonesi. L’amministrazione comunque non condivide nemmeno l’ipotesi della discarica a Giammiglione, presentando quel sito problemi idrogeologici. (redazione@corrierecal.it)

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