COSENZA «Ho ricevuto poc’anzi il provvedimento di espulsione dalla Lega Salvini. Il motivo è da ricercare in alcuni post, di carattere squisitamente politico, scritti prima delle ultime elezioni . Il provvedimento arriva 24 ore prima dello svolgimento del congresso cittadino del partito in cui ero l’unico candidato, sostenuto apertamente dagli iscritti». Così Emilio Greco dopo la decisione della Lega, che ha determinato l’espulsione del penalista cosentino, favorito per la carica di coordinatore cittadino del partito di Salvini a Cosenza. «È persino ultroneo – scrive Greco – sottolineare che questa decisione va a stroncare un normale dibattito democratico e si fonda su ragioni incomprensibili. Se davvero il mio comportamento fosse stato riprovevole e contrario alle “buone norme” della Lega sì sarebbe dovuto agire tempestivamente, peraltro assegnando al sottoscritto quegli elementari diritti di difesa e di controdeduzione previsti pure nell’ordinamento nordcoreano. Ritengo che questa espulsione, che non scalfisce i miei ideali, sia anche un chiaro messaggio politico nei confronti di chi sosteneva la mia candidatura e sia lo specchio di una visione delle cose illiberale e anti democratica. Evidentemente – conclude Greco – nella Lega cosentina e calabrese non si vuole dare corso al cambiamento».
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