LAMEZIA TERME «Il nostro impegno è quello di rilanciare la buona politica degli amministratori e delle amministrazioni in tutta Italia. Una politica rivolta necessariamente al contrasto rispetto a tutte le mafie e al contrasto alla criminalità organizzata». Le parole ai microfoni del Corriere della Calabria sono di Maria Antonietta Sacco, coordinatore regionale di “Avviso Pubblico” e rimarcano, ancora una volta, l’impegno di quella che è una vera e propria rete fatta di oltre 500 soci tra Comuni, Unioni di Comuni, Città metropolitane, Province e Regioni.
Un impegno che si traduce in atti concreti, ma soprattutto in un’azione costante. Anche perché i tentativi di infiltrazione delle organizzazioni criminali, ‘ndrangheta in prima linea ma non solo, nelle amministrazioni pubbliche e negli Enti, rappresentano uno dei problemi più difficili da affrontare ma che emergono sempre più spesso nel corso dei numerosi blitz delle forze di polizia che non riguardano più soltanto la Calabria o il Sud Italia ma la gran parte delle regioni del nostro Paese. Per questo l’impegno di Avviso Pubblico, ribadito da Maria Antonietta Sacco è quello di «mettere insieme tutti gli amministratori perché da soli, da Nord a Sud d’Italia, non riescono a far fronte ai grandi interessi che muovono le mafie e dunque la nostra intenzione, anche in Calabria, è quella di dare maggiore forza all’associazione per fa sì che ogni primo cittadino, ogni amministratore, possa avere una rete alle spalle e che possa aiutarlo e sostenerlo per portare avanti sempre l’interesse del bene comune e non l’interesse del malaffare».
Infiltrazioni come un cancro da estirpare, lo ha ricordato spesso il procuratore della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, ma non è tutto. Come se non bastasse, infatti, c’è anche l’emergenza legata alle intimidazioni: auto e portoni in fiamme, bottigliette incendiarie, messaggi minatori sui social. Anche i metodi si sono adeguati al progresso tecnologico, sfidando spesso servizi di sorveglianza e ignorando denunce. Il dato aggiornato al 2021 parla chiaro: si registra una intimidazione ogni 20 ore contro un amministratore. È un dato «veramente grave, un dato che dovrebbe allarmare tutti anche solo per un motivo semplice: le intimidazioni, oltre a rappresentare un pericolo per la vita delle vittime, non fanno altro che far scoraggiare le persone perbene rispetto all’impegno nella politica». Tradotto: meno candidature delle persone “pulite” e l’assenza dell’impegno di coloro che, invece, potrebbero apportare significativi miglioramenti in Calabria.
E poi c’è l’altro tema cruciale, quello dello scioglimento dei Comuni. «È un fenomeno, quello delle intimidazioni, che andrebbe attenzionato, certo, – conclude Maria Antonietta Sacco – così come va assolutamente attenzionato anche lo scioglimento dei Comuni per mafia. Per questo, come “Avviso Pubblico” ci stiamo impegnando per mettere in luce la necessità del cambiamento di una legge ormai desueta che necessita di essere rinnovata rispetto a quella che è la realtà attuale». (g.curcio@corrierecal.it)
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