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Disastro della Fiumarella di Catanzaro, Mancuso: «Rispettare il dovere della memoria»

Il presidente del Consiglio regionale alla commemorazione per il 61° anniversario: «In 71 persero la vita, quasi tutti studenti»

Pubblicato il: 17/12/2022 – 11:36
Disastro della Fiumarella di Catanzaro, Mancuso: «Rispettare il dovere della memoria»

CATANZARO «È la commozione che vince su tutto, nella commemorazione annuale del più grave deragliamento della storia d’Italia avvenuto il 23 dicembre del 1961 sul viadotto della Fiumarella di Catanzaro, a circa un’ora dopo la partenza dalla stazione di Soveria Mannelli del treno delle ‘Calabro – Lucane’, e che oggi ha un duplice significato». L’ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, intervenendo all’evento per il sessantunesimo anniversario del disastro della Fiumarella intitolato “Il valore della memoria, il sapere dell’identità” alla Stazione ferroviaria di Catanzaro.
Ha aggiunto: «Il primo significato: non dimenticare le tragedie che hanno segnato la nostra storia. Sia per il dovere della memoria delle 71 persone che hanno perso la vita, quasi tutti studenti che dovevano raggiungere le scuole del capoluogo, che per rendere più coese le nostre comunità al fine di assicurare il diritto al futuro ai nostri giovani.  E, secondo motivo, tentare di ricucire gli strappi all’identità culturale di un territorio dalle grandi potenzialità naturalistiche, economiche e culturali che dobbiamo salvaguardare e valorizzare».
Il presidente Mancuso ha ringraziato gli organizzatori e ricordato che «la tragedia, nella ricorrenza dei sessant’anni è stata commemorata in Consiglio regionale lo scorso anno». Ha sottolineato: «Per il rispetto che dobbiamo a chi ha perso la vita mentre andava a scuola o a lavorare, l’impegno che le Istituzioni debbono assicurare è il recupero della nostra identità di meridionali, ferita  da atavici problemi: l’emigrazione, lo spopolamento delle aree interne, le diseguaglianze sociali e  la fuga dei giovani per l’intollerabile divario di opportunità, che per la Calabria significa l’impoverimento del capitale umano, ossia l’elemento fondamentale per qualsivoglia possibilità del riscatto economico e sociale».
Ancora: «Il ricordo di quel dramma, per avere anche una valenza positiva nell’attualità, deve spingerci a intensificare l’impegno, al di là delle differenze politiche e di orientamento culturale, per dotare la Calabria di infrastrutture efficienti, sicure, sostenibili e moderne».

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