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Il “totem” che zavorra il bilancio della Regione e il «circolo vizioso» della mobilità passiva (che sfora i 268 milioni)

Negli allegati al documento contabile approvato dalla Giunta emerge il “peso” sempre più consistente della sanità, che vale da sola oltre 4 miliardi dell’intera manovra

Pubblicato il: 17/12/2022 – 20:02
Il “totem” che zavorra il bilancio della Regione e il «circolo vizioso» della mobilità passiva (che sfora i 268 milioni)

CATANZARO Un “totem” che zavorra il bilancio regionale, e che «inverosimilmente deve soccorrere» il bilancio della sanità, e il «circolo vizioso» determinato dalla mobilità passiva, che mette a repentaglio gli equilibri contabili ma anche i livelli essenziali di assistenza. Nelle pieghe dei documenti allegati al Bilancio di previsione 2023-25 della Regione Calabria c’è la conferma plastica del “peso” storicamente preponderante della sanità sulla manovra regionale – un peso quantificato in oltre 4 miliardi sui 5,8 complessivi del Bilancio e in un  69,3 per cento degli stanziamenti di competenza. Peraltro – specifica la relazione tecnica al Bilancio approvato dalla Giunta e in via di approvazione in Consiglio regionale – gran parte di tali risorse è trasferita alle aziende sanitarie ed ospedaliere e, pertanto, se la rilevanza della spesa per la tutela della salute viene valutata in termini di pagamenti, il peso del settore sanitario sulla spesa complessiva regionale si avvicina certamente, in termini di cassa, all’80% del totale erogato». 

«Il circolo vizioso»

La distribuzione del Fondo sanitario regionale nella parte spesa – si legge nelle tabelle allegate al Bilancio della Regione – è pari a 3,696 miliardi: «Sono da segnalare – prosegue la relazione sulla manovra –  i valori elevati previsti per la mobilità passiva (268,3 milioni), la cui dimensione costituisce un ostacolo difficile da superare ai fini del raggiungimento non solo degli equilibri finanziari del sistema sanitario regionale, ma anche, di conseguenza, dei livelli essenziali di assistenza, in un circolo vizioso in cui un fattore alimenta l’altro senza soluzione di continuità». Oltre al fondo sanitario propriamente detto, ulteriori poste di bilancio che rientrano nel perimetro sanitario, finanziate con entrate di natura vincolata e con entrate extra tributarie, per un importo complessivo di 214 milioni di euro circa, afferiscono – piega poi la Giunta – alla realizzazione di interventi di ammodernamento tecnologico (82,1 milioni di euro), al raggiungimento degli obiettivi di carattere prioritario (26,7 milioni circa), all’acquisto di medicinali innovativi (26,4 milioni), alle spettanze dovute ai farmacisti per la riduzione dei prezzi dei farmaci (55 milioni), alla sanità penitenziaria (7 milioni), al contrasto al gioco d’azzardo (1,6 milioni), alla riduzione del costo della ricetta (1,7), alla riqualificazione ed ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione (3,2 milioni), a spese per l’ammodernamento dell’edilizia sanitaria (2,9 milioni di euro) a spese per le borse di studio in medicina generale finanziate con il Pnrr (428 mila euro). 

Il (paradossale) soccorso 

La relazione conclude: «È appena il caso di precisare, infine, che il bilancio finanziato con le risorse autonome, di dimensioni ben più ridotte rispetto a quello sanitario, deve inverosimilmente soccorrere il bilancio della sanità, non solo attraverso la destinazione delle entrate della fiscalità regionale (102,5 milioni di euro), ma anche con il costo del servizio del debito relativo sia ai mutui contratti per il ripiano dei disavanzi che alle anticipazioni di liquidità ex Dl 35/2013 (oltre 42 milioni di euro), con il finanziamento di alcune leggi regionali rientranti nel perimetro, ma che non possono trovare copertura sul Fondo sanitario nazionale, ivi incluso il costo per indennizzare gli emotrasfusi ex legge 210/92 (8 milioni circa), con la quota regionale delle rette sociosanitarie (29 milioni di euro circa) e, da ultimo, con il cofinanziamento di interventi per l’ammodernamento tecnologico e di edilizia sanitaria». (c. a.)

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