CATANZARO «La riforma riforma del Codice degli appalti? Ho sempre detto che la mafia, le mafie fanno schifo, ma non devono diventare un alibi per non fare nulla. In Calabria purtroppo spesso è stato così: “siccome c’è la ‘ndrangheta allora non si può fare nulla”. Mettere in atto provvedimenti che aiutano a velocizzare la realizzazione delle opere è senz’altro positivo». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, in un’intervista a RaiNews24. «Bisognerebbe, però, fare anche un grande investimento sulla capacità amministrativa di tanti Comuni che, soprattutto al Sud, versano in condizioni di dissesto finanziario. Nella mia regione – ha sostenuto Occhiuto – moltissime amministrazioni locali sono in dissesto e pre dissesto finanziario. Non hanno nemmeno l’ingegnere capo per la guida del settore tecnico. Il tema della velocizzazione delle opere, soprattutto quelle del Pnrr, non si risolve solo con un aggiornamento al Codice degli appalti, che è pure necessario. Si risolve mettendo in campo le strutture dello Stato in un’azione di supporto, a volte anche sussidiaria, agli enti locali che non hanno capacità di progettare e realizzare gli interventi». Occhiuto poi ha aggiunto: «Sono contento del fatto che per la prima volta ci sia un investimento su una infrastruttura strategica per la Calabria, la Strada statale 10, avevo chiesto tre miliardi agiunti, sono contenuti nella amnovra, anche se in un arco temporale molto lungo, di 15 anni. Ci sono altri provvedimenti per il Sud, ma il tema della velocizzazione delle opere soprattutto del Pnrr non si risolve solo con un manovra o con un aggiornamento del codice degli appalti che pure è necessario si risolve mettendo in campo le strutture dello Stato in una funzione di supporto, a volte anche sussidiaria rispetto agli enti locali del Mezzogiorno che non hanno capacità di progettazione e di realizzazione degli interventi. penso a Cassa Depositi e prestiti che potrebbero sostituirsi nella fase di progettazione e di realizzazione e monitoraggio degli interventi. Penso che da parte del governo ci sia il giusto atteggiamento nei confronti del Mezzogiorno, che non deve più giocare in difesa, ma deve essere protagonista e capace di farsi rispettare a livello nazionale».
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