COSENZA Attività investigative concluse e altre ancora in corso. La procura di Cosenza chiude il 2022 con il bilancio del procuratore Mario Spagnuolo, che al Corriere della Calabria si mostra soddisfatto dei risultati ottenuti. «Abbiamo lavorato molto, la procura ha lavorato in carenza di organico: manca un procuratore aggiunto, mancano tre sostituti sulla pianta organica e sono stati raggiunti anche dei risultati».
Il procuratore poi si sofferma sull’azione investigativa degli uffici di procura. «Sono state fissate delle linee di indirizzo di politica criminale: il perseguimento degli illeciti arricchimenti, l’intervento nelle zone di disagio. Questo è un dato importante, questa è una città a doppia faccia – sostiene Spagnuolo – da un lato la ricchezza e l’opulenza, dall’altro la gente che soffre e non arriva a mettere insieme il pasto». «Siamo stati presenti e siamo intervenuti nella sfera della violenza intrafamiliare. I casi da “codice rosso” sono in aumento e denotano il senso di grande precarietà della società, un momento in cui dobbiamo abbracciarci nel festeggiare questo Natale, nella speranza che queste difficoltà diminuiscano».
In un momento in cui la giustizia è il tema caldo al centro delle ipotesi di riforma, il procuratore di Cosenza si dice convinto, da sempre, «che la giustizia penale non risolva i problemi della collettività. Noi abbiamo dei compiti ben precisi, specifici e ci impegneremo molto», promette Spagnuolo che poi aggiunge. «Le do solo un dato, siamo l’ufficio di procura che ha avanzato più domande di fallimento di tutta la Calabria. Questo indica che ci sono comunque delle sfere di illecito che vanno aggredite e speriamo di poter continuare a lavorare con serenità e con l’aiuto della collettività». Nelle scorse settimane, la procura ha chiesto la liquidazione di Amaco Spa (leggi qui).
(f.benincasa@corrierecal.it)
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