Il «frequente coinvolgimento di donne e minori negli affari illeciti, l’uso di simboli e liturgie religiosi per creare consenso sociale e anche il ricorso ai social network come mezzi di «propaganda criminale». La Direzione investigativa antimafia, nella sua ultima relazione, pone in evidenza le nuove dinamiche criminali della ‘ndrangheta, quelle che si possono sintetizzare nella «sempre più diffusa distorsione dei valori sociali. Nel report infatti la Dia si sofferma anzitutto «sull’uso “personalizzato” da parte delle cosche dei valori religiosi, con specifico «riferimento all’impiego di santini durante i riti di affiliazione o alla pratica degli inchini delle statue patronali ai boss o loro dimore durante le processioni. Tali manifestazioni assumono una rilevanza ancor più preoccupante quando vengono veicolate tramite i social network assurgendo ad una sorta di propaganda criminale indirizzata a categorie di persone pericolosamente esposte al richiamo delinquenziale anche a causa della difficile contingenza socio-economica» . Ancora «con riferimento alla sempre più diffusa distorsione dei valori espressa dalla ‘ndrangheta, la Dia evidenzia il frequente coinvolgimento negli affari illeciti di donne e di minori. Sul punto appaiono meritevoli di menzione iniziative quali il progetto “Liberi di scegliere” patrocinato dal Tribunale dei Minori di Reggio Calabria con l’obiettivo di recuperare i “figli di ‘ndrangheta” per restituirgli “la libertà di scegliere il proprio futuro” attraverso percorsi personalizzati di sostegno e di inclusione sociale. Tale progetto (e tanti altri di specie) deve costituire un deciso impulso affinché vengano reimpostati e rivitalizzati gli indirizzi di crescita economica e sociale dei territori afflitti dalle oppressioni mafiose, anche ripensando a nuovi modelli etici e di vita». Da qui l’appello della Dia: «Uno sforzo sinergico di tutti gli attori istituzionali nel contrapporsi con rinnovata decisione alle mafie determina l’affermazione di una squadra-Stato forte e credibile in grado di erodere gli spazi e i margini di manovra alla ‘ndrangheta». (redazione@corrierecal.it)
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