CATANZARO Rigettata la richiesta di confisca dei beni di Luigi Mancuso (difeso dall’avvocato Aldo Ferraro) formulata dalla Procura Generale. La decisione è della Corte di Assise di Appello di Catanzaro. All’esito della camera di consiglio del 16 dicembre 2022, infatti, i giudici di appello hanno accolto integralmente i rilievi difensivi sollevati da Ferraro e legati alla legittima provenienza dei beni di cui era stata chiesta la confisca, così definendo una vicenda giudiziaria pendente da diversi anni. In particolare, si trattava di una autovettura, di un immobile a quattro piani e di tutti i conti correnti postali e bancari riconducibili a Mancuso che la Procura Generale considera provento di attività illecita. Mancuso, infatti, era stato coinvolto nel processo “Perseo” per una ipotesi di tentata estorsione ai danni di un imprenditore per recuperare il corrispettivo di alcuni lavori che Mancuso aveva eseguito. La Corte ha, invece, accolto non solo la ricostruzione contabile fornita dal difensore circa le lecite fonti di reddito di Luigi Mancuso dall’impresa di costruzioni di cui è titolare, ma soprattutto i rilievi dell’avvocato Ferraro sulla genericità della richiesta di confisca, considerata carente della indicazione degli elementi da cui desumere la asserita sproporzione di ogni singolo bene di cui si chiedeva la confisca rispetto alle disponibilità di Luigi Mancuso e dei suoi familiari.
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