Crosetto a San Luca: «Lo Stato è presente qui dove la ‘ndrangheta è ancora forte» – VIDEO E FOTO

SAN LUCA La visita di oggi è «il simbolo di uno Stato che vuole essere nei luoghi più difficili, il simbolo di uno Stato che non si dà per vinto e vuole combattere la più forte organizzazione criminale al mondo nei luoghi in cui questa organizzazione è nata ed è ancora forte. Uno Stato che viene attraverso la figura del ministro della Difesa per onorare le persone che fisicamente rappresentano lo Stato qua, le stazioni dei carabinieri, i carabinieri che lavorano ogni giorno in difesa delle Istituzioni e della legalità in luoghi nei quali pochissime persone avrebbero voglia di venire in condizioni di vita personali anche molto difficili. Oggi ho scoperto di essere il primo ministro che ha visitato questi luoghi e sono contento e onorato di averlo fatto perché è giusto che lo Stato venga a inchinarsi di fronte a chi lo serve ogni giorno, non solo a chi ha perso la vita, ma anche a chi la vita la sacrifica tutti i giorni mettendosi la divisa servendo il proprio Paese ogni giorno». Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in visita a San Luca. L’esponente di Fratelli d’Italia è giunto nella Locride per visitare le stazioni carabinieri di Platì e San Luca e per rendere omaggio al brigadiere dei carabinieri Carmine Tripodi, ucciso in agguato di ‘ndrangheta il 6 febbraio del 1985 a soli 25 anni. Tripodi, che stava operando nel territorio aspromontano per fare luce sui numerosi sequestri di persona che interessavano in quegli anni il territorio, stava rientrando a casa in auto, quando lungo la strada venne bloccato da un commando armato e raggiunto da diversi colpi di lupara, rimanendo ucciso.
Insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare, Tripodi era originario di Torre Orsaia, in provincia di Salerno. Alla sua memoria sono intitolate, dal 24 febbraio 2010, la Caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di San Luca e la Caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di Padula, in provincia di Salerno; dal 7 giugno 2016, la Caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di Torre Orsaia.

«I governi devono fare di più per i luoghi in cui ci sono ferite aperte»

«Penso che i governi debbano fare per tutto il Paese, ma ancora di più per quei luoghi dove ci sono ferite aperte – ha detto ancora Crosetto –. Andando a Platì ho visto una strada che si interrompe prima della montagna. Ecco, non si interrompe la strada, si interrompe lo Stato quando un’opera così non va avanti. Quando non si punta sulla scuola o non si migliorano le infrastrutture è lo Stato che rinuncia a essere se stesso. Bisogna dare alle zone in difficoltà una risposta concreta. Nei prossimi giorni avrò qualcosa da riportare ai miei colleghi di governo e al presidente del Consiglio, sarà questa: un urlo che sento venire nel silenzio perché questi sono luoghi silenziosi in cui nessuno parla, ma dice più quel silenzio di mille altre cose».
«In Calabria sono 6mila i carabinieri che lavorano ogni giorno, e con loro ci sono i rappresentanti dello Stato – ha concluso il ministro –. Dobbiamo far sentire forte la presenza dello Stato. Lo Stato deve essere la luce che illumina luoghi dove prevale il buio, dove prevalgono le tenebre. E forse il fatto che anche plasticamente il cappello che portano i carabinieri rappresenti una luce, una fiamma, è qualcosa che deve accendere le nostre speranze». (redazione@corrierecal.it)

L’intervista: