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«O il reddito o un lavoro vero al Sud»

La Base organizza a Cosenza, un sit-in il 21 dicembre alle 16. «Vogliamo andarcene dalla Calabria solo se siamo noi a deciderlo»

Pubblicato il: 19/12/2022 – 11:49
«O il reddito o un lavoro vero al Sud»

COSENZA «In Italia, dopo due anni di pandemia, che hanno messo in ginocchio milioni di famiglie, la crisi economica scaturita dalla guerra ha aggravato le condizioni di vita della maggior parte della popolazione. Al Sud, e soprattutto in Calabria, dove i tassi di disoccupazione erano già altissimi, la gente oggi fa davvero fatica a fare la spesa, a pagare le bollette e gli affitti, andando in contro a privazioni, distacchi delle utenze e sfratti. Il nuovo Governo, che di certo non è realmente dalla parte di chi fa continui sacrifici per vivere in modo dignitoso, ha deciso di dichiarare una vera e propria guerra ai poveri, riducendo e poi eliminando il Reddito di Cittadinanza». E’ quanto si legge in una nota diffusa da “La Base di Cosenza”.
«Per chi ha sempre vissuto i quartieri e parlato con le persone che abitano le città e i paesini di questa regione, è innegabile che il Reddito, seppur con tutti i suoi limiti, abbia rappresentato in questi anni una delle poche ancore di salvezza per chi ha perso tutto o per chi a causa di diversi fattori non è mai riuscito a inserirsi nel mondo del lavoro. In Calabria, come nel resto del Sud, il Reddito ha anche permesso a molti lavoratori sottopagati e sfruttati di dire basta ai datori di lavoro che offrivano paghe da fame. Il Reddito è stato finalmente un’arma per migliaia di persone che fino al giorno prima dovevano cedere ai ricatti del padroncino di turno. E se da una parte oggi ci negano il Reddito, allo stesso tempo questo Governo non fa nulla per promuovere politiche che creino posti di lavoro veri, dignitosi e non precari al Sud. La storia ce lo insegna: quando hanno aperto grandi industrie nella nostra regione, si trattava di fabbriche dove i dipendenti si ammalavano e spesso morivano, si trattava di produzioni in grado di devastare territori interi, come nel caso della Marlane e della Pertusola. Al Sud lavorare fa quasi sempre rima con sfruttamento, malattie e precarietà. Non vogliamo per forza emigrare al Nord o addirittura in Germania o in Svizzera per guadagnarci da vivere, vogliamo andarcene dalla Calabria solo se siamo noi a deciderlo. Vogliamo poter restare e quindi di qualcosa dovremo pur campare. Se non volete darci il Reddito, dateci un lavoro vero, qui al Sud».

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