VIBO VALENTIA Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia – Brigida Cavasino presidente, a latere Germana Radice e Claudia Caputo – ha ammorbidito la misura cautelare dai domiciliari all’obbligo di dimora nei confronti di Giancarlo Pittelli, imputato nel maxi processo Rinascita Scott – istruito dalla Dda di Catanzaro – con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
Resta in essere, nei confronti del penalista ed ex senatore, la misura degli arresti domiciliari per un altro procedimento: Malapigna, istruito contro la cosca Piromalli dalla Dda di Reggio Calabria, dove Pittelli è imputato sempre con l’accusa di concorso esterno.
I legali di Pittelli, gli avvocati Salvatore Staiano e Guido Contestabile, avevano chiesto la revoca della misura o, in alternativa una misura meno afflittiva, sulla base dell’attenzione delle esigenze dovuta al decorso del tempo dalla data di esecuzione. Il collegio ha rilevato che, “contrariamente a quanto sostenuto, non sussiste alcun elemento idoneo a consentire una rivalutazione in melius del complessivo quadro cautelare in ordine alla sussistenza del fumus e delle esigenze cautelari; ritenuto pertanto che non sussistano le condizioni per l’accoglimento dell’istanza di revoca della misura, permanendo la sussistenza dei presupposti che hanno giustificato l’applicazione della misura in atto; considerato, tuttavia, che il decorso del tempo, il comportamento processuale tenuto dall’imputato inducono a ritenere che le persistenti esigenze cautelari possano essere adeguatamente soddisfatte attraverso l’applicazione della meno gravosa misura cautelare dell’obbligo di dimora”. (ale.tru.)
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