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«Famiglie in una situazione gravissima». A Reggio continua la protesta per i ritardi nell’assegnazione degli alloggi – VIDEO

Una situazione complessa per chi attende da anni. «Profondi drammi umani e familiari dietro vicende che non sono burocratiche»

Pubblicato il: 20/12/2022 – 15:01
di Mariateresa Ripolo
«Famiglie in una situazione gravissima». A Reggio continua la protesta per i ritardi nell’assegnazione degli alloggi – VIDEO

REGGIO CALABRIA «Ho perso il lavoro, sono stato sfrattato due volte e ci sono problemi di salute in famiglia. Ho chiesto più volte aiuto al prefetto e al sindaco, ma dicono sempre “vedremo”. Avevano promesso di assegnare gli alloggi entro Natale, ma fino ad oggi non hanno assegnato nulla». È la testimonianza di Giuseppe Ficara ai microfoni del Corriere della Calabria. La sua è una di quelle famiglie che a Reggio Calabria attende da anni l’assegnazione di un alloggio. «Siamo stanchi, – aggiunge – aspettiamo da 19 anni la casa. È un diritto e non lo possono negare».

La protesta. «Necessario riavviare le assegnazioni»

Continua così la protesta delle famiglie assegnatarie di alloggi in emergenza abitativa. Questa mattina in piazza Italia, di fronte alla sede del Comune, è stato organizzato l’ennesimo sit-in per protestare per i ritardi nell’assegnazione delle case, nonostante la delibera della giunta regionale dello scorso 15 novembre che autorizza l’Ente comunale ad assegnare il 25% degli alloggi disponibili alle famiglie vincitrici della graduatoria di emergenza abitativa e il 75% anche alle famiglie vincitrici della graduatoria del bando ordinario. «Quattro mesi prima il Comune aveva dichiarato con una propria delibera di giunta comunale che gli alloggi disponibili sono 18 più 39 dell’Aterp che andrebbero ristrutturati», spiega Giacomo Marino, dell’Osservatorio sul disagio abitativo. «Noi oggi siamo qui a chiedere l’assegnazione dei primi 18 alloggi, 5 in emergenza e 13 dal bando ordinario». I ritardi nell’assegnazione «è una cosa gravissima – rimarca Marino – perché le persone che attendono sono in una situazione gravissima». «Paradossalmente – spiega ancora Marino – chi occupa avrà l’alloggio con sanatoria regionale, che è una legge. Ma è assolutamente necessario riavviare le assegnazioni perché altrimenti passa il messaggio che vengono premiate le famiglie che occupano, e non sempre occupano per bisogno abitativo, purtroppo c’è un’occupazione che non è per bisogno ma per lucrare. Mentre chi fa una domanda, vince una graduatoria, attende nel corso degli anni, non ottiene l’alloggio». «Il Comune – rileva l’Osservatorio – continua a negare di fatto il diritto fondamentale all’alloggio alle famiglie che hanno vinto le graduatorie abbandonando di conseguenza la gestione del patrimonio Erp di 6.060 alloggi nelle mani di chi non ne ha diritto e ne ricava un illecito profitto sottraendo gli alloggi a chi li dovrebbe avere».

Ad ascoltare le richieste dei comitati e delle famiglie in piazza, questa mattina c’era il consigliere di minoranza del Comune di Reggio Calabria Saverio Pazzano. L’Osservatorio continua a rivolgersi all’amministrazione guidata dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti per trovare al più presto una soluzione: «È necessario che la Giunta guidata dal sindaco Brunetti – rimarca dell’Osservatorio – comprenda che è necessario riprendere in mano seriamente la politica degli alloggi popolari con una gestione coerente delle assegnazioni degli alloggi e di controllo sull’intero patrimonio».

Una situazione davvero complessa per chi attende da anni. «Noi continuiamo a sottolineare i profondi drammi umani e familiari che ci sono dietro vicende che non sono burocratiche, tecniche e amministrative, ma sono vicende che riguardano persone e famiglie», afferma Salvatore Miceli, del movimento “Reggio non tace”, che aggiunge: «Non si tratta di favori che gentilmente vengono concessi a discrezionalità, e i tempi lunghissimi rendono questo diritto negato».
A margine della manifestazione il sindaco Brunetti ha raggiunto i manifestamenti in piazza. «Ci ha dato appuntamento al 27 dicembre al Comune per fare il punto e discutere della situazione», ha spiegato Marino.

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