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Ludopatia, ok in “Prima” all’emendamento Gelardi: la “nuova” legge giovedì torna in Consiglio regionale

Il testo, approvato a maggioranza in commissione, è all’ordine del giorno della prossima seduta. Occhi puntati sulla “tenuta” del centrodestra

Pubblicato il: 20/12/2022 – 17:46
Ludopatia, ok in “Prima” all’emendamento Gelardi: la “nuova” legge giovedì torna in Consiglio regionale

REGGIO CALABRIA È all’ordine del giorno del Consiglio regionale di giovedì prossimo la nuova formulazione della proposta di legge regionale in tema di ludopatia. Oggi sul testo, firmato dal presidente di Palazzo Campanella Filippo Mancuso dopo il ritiro della firma dei capigruppo della maggioranza di centrodestra per la “sollevazione popolare” contro il presunto colpo di spugna nella lotta al gioco d’azzardo, è arrivato il via libera della prima commissione, alla quale lo stesso Mancuso aveva rinviato la proposta di legge nel corso dell’ultima seduta consiliare.

L’emendamento Gelardi

Alla base della discussione nella prima commissione, un emendamento presentato da Giuseppe Gelardi, presidente della commissione anti-‘ndrangheta, della Lega, che di fatto ripristina alcuni vincoli che erano spariti nella contestata versione dei capigruppo: in particolare, ritorna il limite dell’orario nel quale nelle sale giochi, sale scommesse e rivendite possono restare accese slot machine e apparecchi vari, “interdetti” adesso dalle ore 24 alle ore 9 della mattina «al fine di prevedere – si legge nell’emendamento – una tutela rafforzata nella fascia oraria di apertura delle scuole e degli uffici pubblici», mentre si ripristina l’originario  “distanziometro” dai luoghi ”sensibili”. La Prima ha inoltre proceduto alle audizioni di una serie di stakeholder – tra cui i rappresentanti delle federazioni degli esercenti e delle sale bingo, e i portavoce delle comunità terapeutiche – e dell’ex consigliere regionale ed ex presidente dell’anti-‘ndrangheta regionale Arturo Bova, il “padre” della legislazione anti-ludopatia. Quindi il dibattito prettamente politico, che ha visto comunque l’opposizione di centrosinistra restare attestata sulla posizione critica al testo e la partecipazione – per certi versi inedita – dello stesso Mancuso, che nei giorni scorsi tra l’altro ha provveduto a mediare il fronte caldissimo delle polemiche (di fatto chiudendo positivamente l”incidente” con la Chiesa calabra). 

Il dibattito in prima commissione

Dal resoconto stenografico di seduta si evince che Gelardi, dando atto del lavoro fatto a Bova, ha evidenziato che comunque i tempi sono un po’ cambiati e hanno posto in risalto un’eccessiva rigidità della disciplina, spiegando che «c’è l’esigenza di contemperare i vari interessi sul tappeto» ricordando comunque che è lo Stato a regolamentare il gioco d’azzardo. La capogruppo del Misto Amalia Bruni ha giudicato «significativo il fatto che Mancuso si sia svestito del ruolo di presidente per rivestire il ruolo di consigliere», sostenendo che comunque il testo «avalla una sanatoria» e che in ogni caso si trascurano le ricadute notevoli della ludopatia sulla salute delle persone e che pertanto sarebbe stato più opportuno coinvolgere anche la commissione Sanità del consiglio regionale. Il democrat Ernesto Alecci  ha detto di non intravvedere nella proposta di legge aspetti particolarmente positivi, ha citato anche gli interessi delle organizzazioni criminali sul gioco d’azzardo e ha osservato che la Regione Calabria rischia di perdere l’occasione di fare da apripista sul tema non lanciando giusti messaggi. Dai banchi della maggioranza il forzista Michele Comito ha definito «apprezzabili» i contenuti arrivati dal dibattito, e anche dalle audizioni, ma ha chiesto di mettere al bando le strumentalizzazioni aggiungendo che «una cosa è il gioco altra cosa sono le patologie connesse ad esso». A concludere ancora Mancuso, che – si legge nel resoconto di seduta della prima comnissione –  ha rivendicato «il ruolo di consigliere e ritiene di avere il diritto/dovere di rappresentare i cittadini in qualunque ruolo», ha ricordato di essere stato «il promotore del ritiro delle firme», ma di essersi assunto «la responsabilità di rimettere in discussione la problematica attraverso la presentazione di una proposta emendativa che è in linea con le leggi delle regioni e migliorativa delle stesse, anche di quelle amministrate dalla sinistra». Quindi, il voto, con l’ok all’emendamento Gelardi a maggioranza. Ora dunque giovedì la palla passa (per la seconda volta)  all’aula: secondo quanto filtra da fonti di Palazzo Campanella, non dovrebbero esserci problemi ma resta una “sacca” di dubbio legata ai malumori che nelle ultime settimane, anche sul tema della ludopatia, sono palesemente affiorati nel centrodestra, nel quale un po’ di suspence c’è in realtà. (redazione@corrierecal.it)

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